POLIZIOTTO DIFENDE IL CAPOTRENO: I NIGERIANI LO PESTANO A SANGUE
Violenza inaudita a bordo dei treni. Un agente della polizia è stato picchiato selvaggiamente e lasciato a terra in una pozza di sangue da un gruppo di immigrati nigeriani: voleva difendere il capotreno. Il pestaggio si è consumato sul regionale partito da Porta Garibaldi a Milano e diretto a Lecco.
un capotreno ha chiesto a un nigeriano di favorire il titolo di viaggio. Sprovvisto del biglietto, l’immigrato ha insultato il dipendente delle ferrovie e ha iniziato a molestare gli altri passeggeri. A quel punto è intervenuto un poliziotto di 40 anni, operante nella squadra volante della Questura di Lecco. L’agente, dopo esservi qualificato, ha tentato di calmare l’africano. Mentre il treno era nei pressi Arcore, sono però entrati in azione dieci connazionali dell’immigrato, che hanno pestato il poliziotto in maniera brutale, tentando addirittura di derubarlo del portafogli.
Quando il treno si è fermato a Carnate, il gruppo di nigeriani è fuggito. Poi il branco è stato fermato su un altro treno che era diretto in Valtellina.Grazie all’intervento di carabinieri e poliziotti e grazie alla testimonianza del capotreno e dell’agente due nigeriani sono stati arrestati. E su questo episodio è arrivato il commento dell’onorevole Paolo Grimoldi, deputato della Lega e segretario della Lega Lombarda: “L’ennesimo grave fatto di violenza su un treno in Lombardia, dove un gruppo di nigeriani, ad Arcore sulla linea Milano-Lecco, ha picchiato e ferito in modo grave un poliziotto intervenuto per soccorrere un controllore a sua volta aggredito dagli immigrati sprovvisti di biglietto.
Siamo vicini al poliziotto ferito, cui auguriamo una rapida guarigione è un encomio per il coraggio dimostrato, ma come Lega denunciamo ancora una volta come i treni delle tratte lombarde continuino ad essere un far west dove passeggeri e controllori sono in balia di immigrati stranieri.
La Regione Lombardia, a sue spese, sta pagando un servizio di vigilanza privata sui treni lombardi e nelle stazioni ma è evidente che serve di più, servono i militari dell’esercito, sui vagoni e nelle stazioni, per controllare quanto avviene a bordo ma anche chi sale e chi scende”.