Polizia

Poliziotto condannato a pagare mezzo milione di risarcimento a ladro ferito durante la fuga. «Dopo 6 anni ancora non mi sono stati versati»

Nel 2013, durante un tentativo di fuga in auto dopo un furto, M.S. venne ferito da un colpo di pistola sparato da un agente di polizia. L’episodio ha dato inizio a una lunga battaglia legale che, undici anni dopo, non ha ancora trovato una conclusione definitiva.

La Condanna dell’Agente

Nel 2018, la Corte d’Appello ha condannato il poliziotto a sei mesi di reclusione con sospensione condizionale della pena. La sentenza includeva anche il pagamento di una provvisionale di 50.000 euro, regolarmente versata come acconto sul risarcimento complessivo.

Il Risarcimento in Sede Civile

In primo grado, il tribunale ha riconosciuto a M.S. un risarcimento di 480.000 euro, motivato da un’invalidità permanente dell’80%. Secondo i suoi legali, l’uomo può camminare solo con estrema difficoltà e necessita di supporti ortopedici alle gambe.

Lo Stallo Attuale

Gli avvocati Domenico Peila ed Enrico Usseglio Min, che rappresentano il ferito, denunciano come dopo sei anni dalla sentenza il risarcimento non sia ancora stato versato. “Da undici anni proponiamo alle controparti una transazione, finora senza esito”, afferma l’avvocato Peila, questionando la convenienza di tale atteggiamento per lo Stato.

Verso una Possibile Conciliazione

Il giudice istruttore torinese Francesco Eugenio Rizzi ha formalmente invitato le parti a trovare un accordo, rinviando la causa a gennaio. L’obiettivo è raggiungere una soluzione conciliativa che possa finalmente chiudere questa vicenda ultradecennale.

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