Poliziotto accoltellato a Roma, è grave. Il figlio dell’aggressore morì in inseguimento con la polizia
(di Marco De Risi) – Roma, dramma a Tor Bella Monaca, un poliziotto è stato accoltellato da un uomo che poi ha cercato di fuggire. L’agente è stato colpito da un fendente ad un fianco e si è accasciato perdendo molto sangue. Ora è ricoverato in condizioni serie al policlinico Tor Vergata. L’agente era in divisa e stava svolgendo il controllo del territorio, con un altro collega, all’interno di una volante, un’auto coi colori istituzionali. Intorno alle 13, la sala operativa del 113, ha assegnato un intervento alla volante: una lite molto violenta tra moglie e marito in via dei Cochi, poco distante da via dell’Archeologia. I poliziotti hanno raggiunto l’abitazione ed hanno verificato che la segnalazione era vera. Il marito, un italiano con precedenti penali, aveva picchiato la moglie.
L’aggressore, davanti agli agenti, ha cercato di scappare prendendo l’auto. L’agente ha cercato d’impedirglielo. A questo punto il violento non ha avuto rispetto neanche per i pubblici ufficiali: ha estratto un coltello e con una mossa fulmine l’ha piantato in un fianco del poliziotto. Si è subito capito che era una cosa grave. L’agente ha iniziato a perdere molto sangue. I colleghi del poliziotto ferito, quindi, lo hanno caricato sulla volante e lo hanno portato a sirene spiegate in ospedale. Il violento è stato bloccato, deve rispondere di tentato omicidio.
Le condizioni dell’investigatore sono gravi, ma non è in pericolo di vita. L’agente è ricoverato all’Umberto I. E’ emerso che il figlio dell’aggressore morì nel corso di un inseguimento della polizia. P.M. è infatti il padre di Manuel, il 18enne che a novembre del 2016, in fuga dalle volanti della Polizia, imboccò contromano la rampa che da via di Tor Bella Monaca sale verso il Raccordo Anulare morendo dopo uno schianto frontale con altri veicoli al volante di una Fiat 500.
«Auguro pronta guarigione al poliziotto ferito a Roma. Un abbraccio a lui e alla famiglia: auspico pena esemplare per l’infame aggressore. Nessuno deve permettersi di toccare i nostri angeli in divisa» dice il ministro dell’Interno Matteo Salvini.