Avvocato Militare

POLIZIA DI STATO, DA 12 A 134 EURO AL GIORNO: LA RIVINCITA DEGLI AGENTI DI FRONTIERA

(di Avv. Umberto Lanzo)

Una vittoria significativa per gli agenti della Polizia di Stato di Ponte Chiasso: il TAR Lombardia ha riconosciuto il loro diritto all’indennità di missione estera per i servizi di pattugliamento transfrontaliero in territorio elvetico.

LA CONTROVERSIA

Al centro della disputa, la differenza sostanziale tra due indennità: quella nazionale, pari a 12 euro lordi giornalieri, finora riconosciuta dall’amministrazione, e quella estera, decisamente più consistente, di 134,39 euro lordi per ciascun servizio giornaliero. Gli agenti hanno richiesto gli arretrati per il periodo dal gennaio 2019 al gennaio 2024.

LA SPECIFICITÀ DEL SERVIZIO

Il Tribunale ha evidenziato la peculiarità del servizio svolto, che “non si svolge in un’area doganale o presso una stazione ferroviaria di confine, bensì all’interno di un’ampia zona di territorio svizzero, che si estende, in senso longitudinale, fino a raggiungere una distanza di circa 15 Km dal confine di Stato più vicino.

LA DECISIONE

Il collegio ha stabilito che questi servizi non possono essere equiparati a quelli presso valichi o dogane. Come precisa la sentenza: “si tratta dello svolgimento di un servizio in territorio estero, peraltro effettuato in maniera dinamica e non limitato a un ambito ristretto e specifico”.

LE MOTIVAZIONI

Particolarmente rilevante il passaggio in cui il TAR sottolinea che l’art. 13 del DPR 51/2009, “essendo fonte di natura secondaria”, non può derogare al Regio Decreto 941/1926 che prevede l’indennità estera. La sentenza stabilisce quindi un importante precedente sulla gerarchia delle fonti normative in materia.

LE CONSEGUENZE

La decisione avrà un impatto significativo sul trattamento economico degli agenti impegnati nei pattugliamenti transfrontalieri. Il Tribunale ha condannato l’amministrazione al pagamento delle differenze retributive, pur compensando le spese di lite “vista la controvertibilità delle questioni esaminate”.

La sentenza potrebbe avere ripercussioni anche su situazioni analoghe in altri settori della polizia di frontiera, stabilendo un principio chiaro sulla distinzione tra servizi statici presso i confini e attività di pattugliamento dinamico in territorio estero.

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