Polizia

Pitbull ucciso da un poliziotto, la Procura apre un fascicolo: “Sarà fatta giustizia”

Ha creato un acceso dibattito e feroci polemiche l’uccisione di un pitbull da parte di un poliziotto. Il cane, di proprietà di un uomo agli arresti domiciliari, ha aggredito un agente e i suoi colleghi per difenderlo hanno fatto fuoco ammazzandolo. Il fatto è successo in via Cesare Rosaroll, nelle immediate vicinanze di Piazza Garibaldi.

I poliziotti si erano recati dall’uomo per consegnargli la notifica di un provvedimento quando, pare, terze persone hanno aizzato il pitbull contro gli agenti.

Il fatto, segnalato tramite un video dal consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, ha fatto il giro d’Italia ed ha ovviamente raggiunto la Questura e la Procura.

“Abbiamo chiesto delucidazioni e inchiesta interna alla Questura su questa vicenda, specifichi se la scelta di sparare è stata dettata dall’emergenza. Nessuna giustificazione per chi spara senza ragione. Cani di tali razze sono vietati a chi si trova in regime detentivo, l’animale vittima anche dell’imperizia del delinquente”.

Così Borrelli, che inoltre spiega:

“Sarebbe grave se l’agente avesse colpito l’animale senza una reale condizione di pericolo imminente. Non ci sono giustificazioni per chi spara senza ragioni. Per questo chiediamo una inchiesta interna sull’intera vicenda. La custodia di cani di tale razze è assolutamente vietata ai soggetti che si trovano in regime detentivo. Tra l’altro il cane, secondo i dati acquisiti dalla polizia, non aveva il microchip.

“Non sappiamo se il soggetto abbia o meno aizzato l’animale contro i poliziotti ma di sicuro lo ha fatto nei confronti dell’equipaggio del 118 che, secondo quanto riferito dall’associazione “Nessuno tocchi Ippocrate”, era giunto sul posto per soccorrerlo a causa dell’agitazione psicomotoria determinata dall’arrivo delle forze dell’ordine. L’unica sicurezza, al momento, è che questa brutta storia ha fatto come vittima un animale innocente che purtroppo è morto”.

Questi gli ultimi aggiornamenti sulla vicenda riferiti da Francesco Emilio Borrelli:

“Ho ricevuto la telefonata del Questore di Napoli Alessandro Giuliano che, in risposta alla mia nota ufficiale, mi ha assicurato che sta seguendo con particolare attenzione e personalmente la vicenda che ha coinvolto alcuni suoi agenti che hanno sparato a un pitbull, poi morto. Il padrone del cane (posseduto illegalmente) era agli arresti domiciliari e doveva essere trasferito in carcere in seguito a nuova condanna ma ha opposto resistenza. Da qui è stato un crescendo di violenza che ha coinvolto anche il cane e gli stessi poliziotti.

“Una brutta storia che deve essere chiarita anche per dare giustizia a un povero animale innocente che ha perso la vita ingiustamente. Anche la Magistratura ha aperto un fascicolo. Dobbiamo avere fiducia nella giustizia e non emettere condanne preventive anche se personalmente credo che il proprietario dell’animale dovrà essere processato e condannato anche per questa terribile storia”.

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