Per il Ministro della Funzione Pubblica D’Alia è possibile unificare le Forze dell’ordine
un ragionamento sulla possibile unificazione delle forze dell’ordine e su una riorganizzazione della presenza delle strutture ad
esse collegate sul territorio”.
Queste le parole del ministro della Funzione pubblica Gianpiero D’Alia ad un incontro organizzato da Cgil e Silp sulla sicurezza a Messina. Mentre a Roma davanti a Montecitorio i sindacati di polizia manifestavano contro i tagli previsti nella legge di stabilità, a Messina, nel corso di una Tavola rotonda organizzata dal Silp e dalla Cgil provinciali, si è registrato un interessante faccia a faccia tra il ministro della Funzione pubblica, Gianpiero D’Alia e il segretario generale del SILP, Daniele Tissone.
Tissone ha ribadito la necessità di correggere l’attuale legge di stabilità che, oltre a prevedere un ulteriore anno di blocco contrattuale per il comparto prosegue con interventi che penalizzano il sistema delle Pubbliche Amministrazioni con una pesante ricaduta sul sistema sicurezza e ha chiesto l’apertura di un tavolo contrattuale non solo normativo, il rapido avvio del fondo previdenziale nonché la revisione del taglio degli straordinari e le modifiche sul turn-over che, in caso di assenza di interventi, ridurranno ulteriormente gli organici e la presenza delle forze di polizia sul territorio in particolare in quelle aree del paese in cui si rende necessaria una maggior presenza finalizzata al contrasto della criminalità organizzata.
Il ministro si è poi impegnato ad avviare un confronto anche sulla previdenza complementare per il comparto ma ha sottolineato l’esigenza di una più generale riorganizzazione delle forze di sicurezza e dei presidi ad esse collegate sul territorio. “Non possiamo più evitare un ragionamento sulla possibile unificazione delle forze di sicurezza e su una riorganizzazione della presenza delle strutture ad esse collegate sul territorio”.
Al ministro, Tissone ha ricordato che in caso di assenza di interventi gli organici e la presenza delle forze di polizia sul territorio si ridurranno ulteriormente con conseguenze tanto più pesanti sulla gestione della sicurezza e la prevenzione nelle aree a maggiore rischio criminalità organizzata.