Marina militare

Pensioni gonfiate nella Marina Militare: 24 indagati

La Procura di Roma ha aperto un’indagine su una presunta frode pensionistica che coinvolge 24 persone, tra cui un primo maresciallo della Marina militare in servizio a Roma e capo del Nucleo trattamento pensioni. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di abuso d’ufficio, truffa e accesso abusivo ai sistemi informatici.

L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Carlo Villani, si concentra su una serie di stratagemmi utilizzati per raggirare l’INPS tra il 2015 e il 2020. Sono stati contestati 35 episodi in cui le pensioni di alcuni marescialli della Marina in congedo sarebbero state artificialmente gonfiate in cambio di pagamenti.

Secondo la ricostruzione della Procura, il Maresciallo modificava i modelli e i certificati da inviare all’INPS, aumentando le pensioni da 19.000 a oltre 136.000 euro. In alcuni casi, si sarebbe fatto aiutare da un ausiliario per accedere al portale informatico e inserire dati non veritieri, molto diversi da quelli risultanti dalle denunce fiscali e dalle schede previdenziali dei militari coinvolti. Inoltre, avrebbero alterato il valore in euro delle retribuzioni percepite in lire negli anni 1993-1999.

L’accusa sostiene che il maresciallo avrebbe mantenuto le credenziali di accesso al sistema informatico anche quando non era più necessario, presumibilmente per modificare i dati precedentemente caricati dall’amministrazione militare.

Gli accordi tra le parti coinvolte venivano presi verbalmente o tramite WhatsApp, con dettagli sui conti correnti per i pagamenti. Gli investigatori hanno esaminato messaggi, documentazione bancaria e testimonianze.

Il sistema avrebbe portato vantaggi sia a chi era in attesa della liquidazione sia a chi gestiva le pratiche. I pagamenti per ottenere gli aumenti di pensione variavano da 1.000 a oltre 15.000 euro, a seconda dell’incremento ottenuto.

L’inchiesta è culminata con la richiesta di rinvio a giudizio per gli indagati, evidenziando un presunto sistema di corruzione e frode ai danni dell’INPS e del sistema pensionistico della Marina militare.

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