Esteri

Odessa blindata: nasce la bolla sottomarina della sicurezza. Roma lancia la sfida per la ricostruzione dell’Ucraina


Una bolla di sicurezza per proteggere Odessa

L’Italia punta forte su Odessa, simbolo strategico e culturale della rinascita ucraina. Alla Conferenza per la Ricostruzione dell’Ucraina a Roma, è stato presentato un progetto avveniristico: una “bolla di sicurezza sottomarina” di 25 km intorno al porto sul Mar Nero, pensata per proteggere la città — e con essa, le rotte dei cereali, i cavi in fibra ottica, gli oleodotti — quando le armi finalmente taceranno.

Un’iniziativa promossa da Fincantieri, illustrata dall’ad Pierroberto Folgiero, che ha definito la sicurezza marittima “pilastro della nuova normalità”. L’idea? Testare a Odessa una nuova generazione di sistemi modulari per la protezione delle infrastrutture critiche, un ecosistema integrato e reattivo con sonar, droni, radar e tecnologia avanzata.


Accordi a sistema: Roma firma per la ricostruzione

Tre assi d’intervento, concreti e già finanziati, sono al centro dell’impegno italiano per la rinascita di Odessa:

  • Restauro degli edifici storici: oltre 32 milioni di euro.
  • Cultura come volano occupazionale: un accordo da 12 milioni di euro.
  • Rigenerazione urbana: coinvolte attivamente le università italiane.

Lo ha annunciato il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli, parlando del “modo migliore per ricostruire l’Ucraina”, sottolineando il patrocinio italiano su Odessa.

Nel frattempo, si moltiplicano le firme. Con Ucraina ed Emirati Arabi Uniti è stata siglata una dichiarazione d’intenti per il rafforzamento delle capacità istituzionali ucraine. E ancora: cooperazione per i minori colpiti dalla crisi umanitaria e sostegno alle catene agroalimentari strategiche in Africa.


Il corridoio del Mar Nero e il Dry Port ucraino

Al tavolo dei trasporti, un altro tassello importante: l’intesa tra Edoardo Rixi, viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, e Alona Shkrum, viceministro per lo Sviluppo delle comunità e dei territori.

Il focus è sul rafforzamento dei trasporti marittimi e sulla connessione tra Odessa, il “Dry Port” di Horonda e i porti italiani dell’Adriatico e dell’Alto Tirreno. Un disegno logistico chiave per inserire l’Ucraina nel cuore delle rotte europee post-belliche.


PMI, scanner 3D e patrimonio: l’Italia porta il cantiere culturale

Oltre alle grandi aziende, anche le PMI italiane entrano in campo. La CNA Costruzioni, con il presidente Enzo Ponzio, ha presentato un progetto con tecnologie laser scanner 3D per il restauro delle chiese di Santo Salvatore di Berestove e dei Santi Antonio e Teodosio a Kyiv.

Un impegno che sottolinea il potenziale del tessuto imprenditoriale italiano nel partecipare alla ricostruzione culturale e architettonica dell’Ucraina. Con il supporto di MAECI e Agenzia ICE, le PMI potranno contribuire attivamente anche alla formazione e all’occupazione locale.


Energia e materie prime: la partita per l’autonomia strategica

Durante il panel “Business Dimension”, l’ad di Snam Agostino Scornajenchi ha rilanciato la cooperazione energetica con l’Ucraina, a partire dalla sua notevole capacità di stoccaggio del gas.

Una linea ripresa dal ministro Adolfo Urso, che ha richiamato la necessità di materie prime critiche per garantire la transizione ecologica e l’autonomia strategica europea. Settori come rinnovabili, difesa, aerospazio ed elettronica non possono prescindere da un accesso sicuro a queste risorse.

E in questo quadro, l’Italia si propone come snodo mediterraneo: lo ha ribadito anche il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, sottolineando il collegamento tra Africa e Europa per il trasferimento diretto di energia, in particolare grazie al Piano Mattei.


Manifesto di Roma: alleanza per la cultura ucraina

Sul fronte culturale, è stato firmato il Manifesto di Roma tra il ministro ucraino della Cultura Mykola Tochytskyi e Alessandro Giuli, per la creazione di una coalizione internazionale che protegga e ripristini la cultura ucraina, ora e nel dopoguerra.

Un documento che punta alla resilienza del patrimonio identitario, in linea con gli sforzi già attivati su Odessa e Kyiv.

Nel frattempo, anche il sistema sanitario entra nella rete di ricostruzione: un memorandum specifico è stato firmato dal ministro Orazio Schillaci e dal viceministro Adamanov per la riorganizzazione del sistema sanitario ucraino.


Odessa è solo l’inizio

La seconda giornata della Conferenza per la Ricostruzione dell’Ucraina a Roma ha sancito un punto di svolta. Non solo parole, ma progetti concreti, cifre firmate e visioni strategiche.

La “bolla” intorno a Odessa è molto più di un dispositivo di difesa: è il simbolo della volontà italiana di essere protagonista della ricostruzione ucraina, con infrastrutture, cultura, energia e diplomazia. Un impegno a tutto campo, perché quando le armi taceranno, la ricostruzione dovrà parlare chiaro.


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