Nuovi carri armati in arrivo per l’esercito italiano
L’Italia sta considerando l’acquisizione rapida di 125 carri armati e veicoli da combattimento per adeguare la dotazione alle attuali necessità dell’Esercito. La decisione sarebbe influenzata dalla vetustà del parco di mezzi pesanti e blindati in servizio e dalla situazione attuale della guerra russo-ucraina. Il Segretario Nazionale della Difesa e Direttore Nazionale per gli Armamenti, generale Luciano Portolano, ha dichiarato alla Commissione parlamentare italiana per la Difesa che la forza armata sta valutando nuovi carri armati e veicoli da combattimento, poiché c’è preoccupazione per lo stato dei carri armati Ariete e dei veicoli da combattimento Dardo.
Secondo alcune fonti anonime, il nostro Paese avrebbe bisogno di almeno 250 carri armati, dei quali 125 potrebbero essere degli Ariete – già in servizio ma da aggiornare – dimezzando così la fornitura. Tuttavia, l’onorevole Giorgio Mulè (Forza Italia), ex sottosegretario alla Difesa, ha dichiarato che una possibile soluzione sarebbe l’acquisizione in leasing piuttosto dell’acquisto diretto. Questo significa che l’Italia potrebbe affittare mezzi moderni da altre nazioni della NATO, poiché molte nazioni stanno già aggiornando le loro dotazioni.
Non è stato ancora fatto il nome di un altro carro armato specifico da acquisire, ma dato che l’ultimo aggiornamento risale agli anni Ottanta con gli Ariete e i Dardo, potrebbe essere possibile che tra i possibili carri pesanti ci sia anche il Leopard 2. In ogni caso, il principale obiettivo della Difesa nazionale è colmare rapidamente le lacune nel parco di mezzi pesanti e blindati dell’Esercito.
Intanto il generale Portolano ha confermato che sono in atto valutazioni per definire i requisiti dei carri armati e dei veicoli da combattimento di prossima generazione; che potrebbero essere sviluppati anche con il coinvolgimento di realtà industriali italiane. Nel frattempo, la tedesca Rheinmetall ha fatto sapere che se l’Italia acquisterà il suo nuovo veicolo da combattimento Lynx per sostituire il vecchio Dardo, potrà ottenere una licenza per costruirlo in Italia.
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