Non si è sparato da solo: Mastropietro ucciso da lontano. “Morto dissanguato, non colpito a bruciapelo”
Escluso lo sparo a bruciapelo: cambia il quadro per gli agenti indagati
TARANTO – Nessun colpo a bruciapelo, nessuna esecuzione ravvicinata. È questa la prima verità emersa dall’autopsia eseguita sul corpo di Michele Mastropietro, il 59enne ucciso il 12 giugno in seguito a un conflitto a fuoco con la polizia, dopo aver assassinato il brigadiere Carlo Legrottaglie. Il dettaglio non è di poco conto: esclude l’ipotesi di una ferita autoinflitta e soprattutto ridimensiona le responsabilità a carico dei due agenti ora indagati per omicidio colposo con eccesso di legittima difesa.
Secondo quanto riferito dal medico legale Roberto Vaglio, incaricato dal PM Francesco Ciardo, i colpi non sono stati esplosi da distanza ravvicinata. L’assenza di tracce residue da bruciatura intorno alle ferite rende improbabile uno sparo da pochi metri: un elemento potenzialmente decisivo nell’indagine.
Due ferite e una lunga agonia: Mastropietro è morto dissanguato
Il cadavere presentava due ferite d’arma da fuoco: una all’emitorace sinistro, l’altra al braccio destro. Il proiettile che ha attraversato il torace ha colpito un polmone, causando una grave emorragia interna. Non è morto sul colpo: secondo il medico legale, la morte è sopraggiunta dopo un lento dissanguamento, durato almeno trenta minuti.
Durante quel tempo, Mastropietro avrebbe camminato per chilometri tra le campagne di Francavilla e Grottaglie, inseguito dalla polizia, ingaggiando un secondo scontro a fuoco prima di accasciarsi. Quando è stato ammanettato, era ancora vivo. È morto dieci minuti dopo l’arresto.
La pistola, i 40 colpi e la caccia all’uomo: cosa è successo il 12 giugno
Quel giovedì mattina, una Lancia Y su cui viaggiavano Mastropietro e Camillo Giannattasio è stata intercettata a Francavilla dai carabinieri. Mastropietro ha aperto il fuoco con una Beretta 9×21, uccidendo il brigadiere capo Legrottaglie con un colpo all’arteria iliaca.
Da lì, è iniziata una caccia all’uomo durata 55 minuti, durante la quale sono stati esplosi circa 40 colpi. La sparatoria si è conclusa nelle campagne di Grottaglie, nella zona della masseria “Le Monache”, dove Mastropietro è stato arrestato e ammanettato ancora cosciente.
I poliziotti della Squadra Mobile sono tornati ieri sul luogo per cercare, con metal detector, i bossoli mancanti e ricostruire nei dettagli la dinamica della seconda sparatoria.
La difesa dei poliziotti: “Non c’è stata alcuna esecuzione”
Gli agenti coinvolti ribadiscono di aver agito nel rispetto delle regole. Ora che l’autopsia esclude lo sparo a distanza ravvicinata, la loro posizione si alleggerisce.
Perizia balistica in arrivo: caccia alla verità sul colpo letale
Uno dei nodi ancora irrisolti riguarda la traiettoria del proiettile mortale. I fori d’ingresso sono frontali, ma non si sa con certezza da dove sia partito il colpo: l’arma di Mastropietro era dello stesso calibro di quella in dotazione alla polizia, rendendo impossibile identificare la provenienza del proiettile solo tramite l’autopsia.
Il PM Ciardo valuta ora di affidare una perizia balistica, per chiarire posizione, distanza e direzione dei colpi. La relazione completa del medico legale sarà consegnata entro 60 giorni.
Mastropietro non si è ucciso, ma chi ha sparato il colpo fatale?
La narrazione iniziale di un conflitto a fuoco violento si arricchisce oggi di nuovi elementi tecnici. La conferma che non ci fu sparo ravvicinato scardina molte ipotesi e potrebbe cambiare il destino giudiziario degli agenti coinvolti.
Ma la verità completa è ancora lontana: sarà la combinazione tra autopsia, testimonianze, video e perizie a rivelare chi ha sparato per uccidere Michele Mastropietro. Intanto resta sullo sfondo il sacrificio di Carlo Legrottaglie, e l’eco di un giorno di sangue che ha cambiato per sempre Francavilla e Grottaglie.

Cosa Aspetti? Al costo di meno di un caffè al mese potrai leggere le nostre notizie senza gli spazi pubblicitari ed accedere a contenuti premium riservati agli abbonati – CLICCA QUI PER ABBONARTI
