NIENTE INAIL PER I MILITARI: SI CONTINUA COL VECCHIO SISTEMA
“La soddisfazione si mescola alla preoccupazione per l’esito dei lavori della legge di bilancio sulle proposte avanzate dalla nostra Commissione”.
Lo dice Gian Piero Scanu, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito. “Dal primo gennaio – spiega – entreranno in vigore nuove norme che regolano con incisività e trasparenza l’attività nei poligoni militari: tempi certi per le bonifiche, e controlli affidati ad enti esterni all’amministrazione della Difesa a tutela dei militari e delle popolazioni.
Non altrettanto, purtroppo – aggiunge – posso affermare per quanto riguarda la nostra proposta sulla sicurezza sul lavoro. Inizialmente pensata solo per le forze armate, ad essa si sono associate le altre componenti del comparto sicurezza: Polizia di Stato, Vigili del Fuoco, Polizia Penitenziaria e Guardia Costiera.
Tutti i ministri interessati – Difesa, Interni, Lavoro, Giustizia e Trasporti – hanno espresso parere favorevole. Per presunte ragioni di mancata copertura finanziaria, però, il Governo ha ritenuto di non poterla approvare”. Il presidente della Commissione prosegue: “Si è avuta la piena conferma che il passaggio dell’assistenza all’Inail sarebbe altamente migliorativo per tutto il personale del comparto e per i loro familiari. Confido che questa proposta possa essere approvata non appena verranno rese disponibili le risorse necessarie. Il futuro Parlamento e il prossimo esecutivo dovranno raccogliere il testimone ed osare laddove questo governo si è fermato. Non si può più tornare indietro.
Tutti gli uomini e le donne in divisa, pertanto, dovranno vedere riconosciuto il diritto a tutele sul lavoro non inferiori a quelle degli altri lavoratori. Così come dovrà essere garantito un diritto a indennizzi realmente adeguati in caso di malattie professionali contratte al servizio del Paese, cosa che oggi purtroppo non avviene”.