NEL TRITACARNE ELETTORALE FINISCE ANCHE L’ARMA ED IL CASO FINISCE IN PARLAMENTO
Quando Michela Guerra aveva presentato i suoi collaboratori tecnici, che avrebbero partecipato alla stesura del programma della sua lista “CambieRà”, da esterni e senza essere candidati – noi li avevamo definiti i “magnifici sette” – non si sarebbe immaginata tanto clamore. E questi toni. Nel mirino della Lega Nord sono finiti sia Filippo Donati, sia soprattutto Giovanni Morgese, luogotenente dei carabinieri in servizio a Ravenna, che partecipa alla stesura del programma della Guerra come esperto in materia di sicurezza. In quella occasione, all’Hotel Diana, Morgese aveva chiarito bene la sua posizione: il suo impegno con la Guerra era squisitamente tecnico, da esterno alla lista, non era candidato, e il suo impegno era stato possibile poichè la lista della Guerra è una lista civica, non di partito. Se fosse stata una lista del M5S, non si sarebbe e non avrebbe potuto in alcun modo impegnarsi.
Evidentemente le parole di Morgese non sono bastate e la Lega nella sua discesa in campo con la Guerra ci ha visto un’anomalia grave. Ma nel mirino della polemica c’è finita anche l’Arma nel suo complesso ed è stato coinvolto il Comandante di Ravenna Massimo Cagnazzo, perchè il deputato leghista Gianluca Pini ne ha chiesto le dimissionioni. Cagnazzo – secondo Pini – non avrebbe fatto nulla per impedire l’impropria discesa in campo di Morgese. Lo stesso Pini sembra deciso a portare tutta la questione in Parlamento. Ma, come un fiume in piena, il deputato del Carroccio se la prende – con male parole e insulti – anche e soprattutto con Michele de Pascale, candidato Sindaco PD, che aveva fatto un post su Facebook in difesa di Morgese e Cagnazzo.
SAMANTHA GARDIN (LEGA NORD) DA’ FUOCO ALLE POLVERI
La prima a intervenire è la segretaria leghista provinciale Samantha Gardin, candidata per il consiglio comunale, che scrive (ieri): “Ma quale CambieRà! Quella di Michela Guerra alias Lady Sanità, può ormai essere definita la lista dei conflitti di interesse; qui non cambia un bel niente, e la vergognosa vicenda di Morgese lo testimonia. Un Carabiniere, un uomo che dovrebbe rappresentare lo Stato e lavorare al servizio dei cittadini, si mette invece a fare politica in prima persona, impegnandosi a sostenere una candidata sindaco. È una vergogna inaccettabile, un affronto alla grande storia dell’Arma cui tutti siamo legati, un insulto a chi veste la divisa tutti i giorni senza avere scopi politici. Auspichiamo che i vertici dei Carabinieri, dal Comando provinciale a quello Comando regionale fino alle massime cariche nazionali, intervengano per impedire che un loro sottoposto metta a repentaglio la dignità e l’indipendenza dell’Arma. Un Carabiniere in servizio non può impegnarsi a favore di una certa parte politica e a discapito di altre, ne va della serenità di tutti i candidati”. Samantha Gardin annuncia poi che “lunedì il gruppo parlamentare della Lega Nord provvederà subito a presentare un’interrogazione scritta al Ministero della Difesa per fare chiarezza su questo scandalo. Quel Carabiniere va immediatamente rimosso dal suo incarico, la legge va rispettata, non possiamo transigere su questo”. La Gardin attacca poi anche l’albergatore Filippo Donati per il suo impegno con la Guerra, sempre da tecnico.
POI E’ LA VOLTA DI GIANLUCA PINI (LEGA NORD)
Il deputato della Lega Nord, Gianluca Pini, a stretto giro di posta, dopo la Gardin e d’accordo con lei, dichiara: “Regole violate da chi dovrebbe farle rispettare. E’ assurdo che un carabiniere in servizio, senza candidarsi e quindi senza attivare le procedure normative attribuite ai candidati, appoggi pubblicamente una lista civica, proclamandosi anche responsabile per la sicurezza della lista stessa. L’operato del luogotentente Giovanni Morgese che, senza candidarsi, ha appoggiato pubblicamente il Movimento Civico “CambieRà”, non può passare sotto silenzio. Per questo ho già informato il ministro della difesa di questa scandalosa violazione delle regole e confermo che lunedì prossimo depositerò un’interrogazione parlamentare sul caso, affinchè Morgese venga subito sollevato dal servizio. Un uomo in divisa è tenuto ad essere al servizio di tutti i cittadini e non a sostenere personalmente un candidato sindaco. Allo stesso tempo chiederò al ministro di rimuovere anche il comandante provinciale Massimo Cagnazzo, che non solo non ha rimosso immediatamente Morgese ma fino ad oggi non ha preso alcuna distanza dall’operato di Morgese”.
LA REPLICA DI MICHELA GUERRA (CAMBIERA’)
Michela Guerra replica ai leghisti: “Per la Lega Nord si è incompatibili quando si è competenti”. Poi contrattacca: “Sorrido sinceramente divertita all’apprendere l’imperterrito e perseverante affannarsi di figure politiche minori nel vano tentativo di screditare me e la mia squadra con attacchi che veleggiano fra il ridicolo ed il passibile di denuncia. Potrei iniziare dicendo che esistono anche delle leggi e che sarebbe, se non doveroso, quantomeno auspicabile conoscere; il nostro ordinamento italiano consente ai militari dell’Arma di presentarsi come candidati per le elezioni politiche ed amministrative e di venir nominati come assessori di Giunta. Potrei continuare dicendole che esistono sentenze del TAR (ad esempio TAR Veneto del 4 dicembre 2012) che riconoscono in sostanza il diritto di elettorato passivo, ma servirebbe a qualcosa? La risposta è no perché in realtà su una questione la Sig.ra Samantha Gardin ha perfettamente ragione: nel Movimento CiVico CambierRà c’è un’enorme incompatibilità. Si è incompatibili quando si è competenti. Si è incompatibili perché si conosce la materia di cui si discute. Si è incompatibili per onestà. Seguendo il pensiero del Presidente Provinciale della Lega Nord, chi si candida o chi dà l’appoggio politico, non deve aver mai trattato la materia di cui si discute altrimenti si corre persino il rischio di far bene. E allora, caro Segretario Provinciale della Lega Nord, sappia che noi del Movimento CiVico CambieRà siamo tutti incompatibili e quel rischio lo vogliamo proprio correre. Abbiamo effettivamente un conflitto d’interesse, sì. Un vero e proprio conflitto con l’interesse dell’attuale classe politica a restare attaccata ai loro scranni ed alle loro politiche del degrado. Che sia forse questo, in fondo in fondo, a dar così fastidio?”
LA DICHIARAZIONE DI MICHELE DE PASCALE (PD) E IL TWEET DEL SINDACO
Scrive in un post su Facebook, Michele de Pascale, candidato Sindaco del PD e del centrosinistra:“Conosco Giovanni Morgese e sono certo che saprà perfettamente distinguere fra il suo lavoro nell’Arma dei Carabinieri e il suo impegno politico in questa campagna elettorale. Non condivido ovviamente quasi nessuna delle posizioni della lista che sostiene ma ritengo che sia veramente sbagliato proseguire con queste modalità di discredito reciproco, di attacco continuo e a volte anche di offesa, che non fanno altro che disgustare i cittadini. Ancora più grave e arrogante,sempre da parte della Lega Nord, è la richiesta di rimozione del Comandante dell’Arma di Ravenna Massimo Cagnazzo, a cui esprimo la mia piena solidarietà.”
Fabrizio Matteucci ha twittato: “Ho grandissima stima per il Comandante dell’Arma dei Carabinieri dottor Massimo Cagnazzo.”
GLI INSULTI DI PINI
Gianluca Pini l’ha presa proprio male tutta la faccenda e a questo punto se la prende soprattutto con Michele de Pascale: “La tua imbarazzante dichiarazione – scrive commentando direttamente il post di de Pascale, fatto abbastanza inusuale – è la dimostrazione che sei un ignorante totale in materia di leggi elettorali e che sei inadeguato ad amministrare. Il tuo amichetto Morgese poteva candidarsi, prendere aspettativa (non retribuita) e fare quello che voleva per farsi eleggere. Forse imbeccato da qualche amico interessato ha invece deciso di fare il “il guru” di una vostra prezzolata amica. Vi sembrerà strano, voi amici del sindaco di Lodi, ma esistono regole chiare per chi veste una divisa: se, come pare, il colonnello Cagnazzo non ha mosso un dito sulla questione, va rimosso. Punto. La pacchia è finita cialtrone…”.
Ma poi continua, sempre su Facebook, stavolta sul suo profilo personale: “La piaggeria e il leccaculismo del pollo da batteria de Pascale sono la riprova che Lady Sanitá (cioè Michela Guerra, ndr) e il Pd sono a braccetto… Ma non basterà per tenere bloccata Ravenna per i prossimi anni. Basta Pd alla guida del Comune, basta inciuci tra Regione e Casa di Cura San Francesco.”