Nave Trieste, varata l’ammiraglia della Marina Militare: elicotteri e armi da guerra a bordo
Varata la “Trieste”, che si appresta, gradualmente, a entrare in servizio come unità militare italiana più grande del dopoguerra.La “Trieste”, dal costo di oltre 1100 milioni di euro, alla quale sembrava dovesse essere attribuito il nome “Thaon di Revel” – il nome, in memoria dell’ammiraglio Paolo Thaon di Revel protagonista delle azioni nell’Adriatico del 1915-1918 e del blocco navale contro l’Austria-Ungheria, nome assegnato poi al primo dei nuovo pattugliatori polivalenti d’altura della Marina Italiana – è stata realizzata a Napoli, nello stabilimento di Castellammare di Stabia, ed è di circa un sesto più grande come dislocamento della portaerei Cavour.
La “Trieste” è una ‘LHD’ o unità, anch’essa multiruolo, per il supporto di operazioni anfibie e il trasporto di aerei ed elicotteri, sia di pattugliamento che d’attacco, imbarcati.
Come in molte unità di concezione moderna ospita mezzi operativi e logistici in grado di essere utilizzati sia per operazioni militari che in supporto a necessità di protezione civile, come posti letto ospedalieri e sale operatorie, nonché strumenti di soccorso e coordinamento utilizzabili in caso di grave disastro. Il doppio ruolo non mette in secondo piano la sua funzione primaria, che è quella di unità bellica di punta pronta ad ospitare un complemento di aerei F-35 a decollo e atterraggio in spazi ridotti e quasi verticali, nonché elicotteri d’assalto.