Geopolitica

Monito del segretario generale della Nato a Roma ‘L’Italia aumenti la spesa militare’. Mancano 10 miliardi all’obiettivo

[a cura di Simone Cantarini per Euractive] – Il segretario generale della NATO, Mark Rutte, ha ribadito nel suo incontro a Roma con la premier, Giorgia Meloni, la necessità rafforzare le capacità dell’industria della difesa dell’Alleanza atlantica e lanciato un monito all’Italia sul raggiungimento del 2% del PIL in spesa per la difesa.

Dopo aver visitato Berlino lo scorso 4 ottobre, Rutte è giunto in Italia dove oltre all’incontro con Meloni ha avuto un colloquio con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e con i rappresentanti delle aziende italiane della difesa.

 

Rafforzare le capacità di difesa

“Rafforzare la nostra difesa è la priorità di questa alleanza, perché tenere al sicuro il nostro miliardo di persone è il dovere della NATO e per questo stiamo rafforzando le nostre capacità industriali, producendo più navi, missili. Dobbiamo farlo in maniera veloce ai fini della deterrenza e anche per sostenere l’Ucraina”, ha affermato Rutte dopo l’incontro con Meloni.

Nelle dichiarazioni alla stampa, l’ex premier olandese ha da un lato accolto con favore l’annuncio da parte dell’Italia di un investimento di 8,2 miliardi di euro destinati all’acquisto di carri armati di nuova generazione e per rinnovare la strumentazione delle forze armate, ma ribadito la necessità per Roma di impegnarsi nel raggiungere il 2% del PIL destinato alla spesa per la difesa. “Naturalmente tutti dobbiamo raggiungere il 2% del Pil in spesa per la difesa”, ha affermato Rutte.

L’Italia è uno dei pochi Stati nel Continente europeo che non investe quanto dovrebbe: secondo le stime NATO nel 2023 Roma ha speso 28,6 miliardi per la Difesa, circa 10 miliardi in meno rispetto ai 39 previsti dalla soglia.

Da parte sua Meloni, intervenuta in conferenza stampa prima del segretario generale, ha sottolineato che l’incontro con Rutte “è stata l’occasione per ribadire da parte nostra il ruolo fondamentale che l’Italia riveste all’interno dell’Alleanza atlantica”.

Nonostante l’Italia sia ancora lontana dal raggiungimento dell’obiettivo del 2%, Meloni ha ricordato come Roma sia leader “nella NATO per la qualità e la quantità della nostra azione, particolarmente siamo il primo contributore in termini assoluti alle operazioni e alle missioni dell’alleanza atlantica e quindi anche al bilancio della NATO”.

Nelle dichiarazioni alla stampa, Meloni ha da parte sua sottolineato la “necessità che al pilastro nordamericano della NATO si affianchi un solido pilastro europeo”, osservando che tale visione è condivisa dal nuovo segretario generale.

Meloni ha poi affermato di ritenere, insieme a Rutte, “essenziale per tutti noi lavorare a un’industria europea della difesa che sia innovativa, che sia competitiva, che sfrutti la complementarietà tra la NATO e l’Unione europea”.

Entrato in carica lo scorso primo ottobre, Rutte si era già recato in Italia per prendere parte al G7 dei ministri della Difesa organizzato dalla presidenza italiana del gruppo lo scorso 17 ottobre, come sottolineato in conferenza stampa dalla premier Meloni. Rutte è stato scelto alla guida della NATO proprio perché proveniente da un Paese che fa parte sia della NATO che dell’UE, cosa che gli europei, in particolare la Francia, sperano possa aiutare a facilitare le relazioni, ad aumentare la cooperazione su questioni simili e ad evitare incomprensioni.

Lo scorso 30 ottobre, Rutte ha annunciato insieme alla presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, una nuova task force ad alto livello per affrontare “le nuove minacce e le sfide in continua evoluzione” con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente la cooperazione tra UE e NATO.

Proseguire il sostegno all’Ucraina e far fronte alle minacce in tutte le direzioni

Sia Meloni che Rutte hanno ribadito il sostegno all’Ucraina, ma anche il concetto di sicurezza a 360 gradi per affrontare le potenziali minacce provenienti da tutte le direzioni.

“Sull’Ucraina stiamo creando un nuovo comando, il comando NSATU (NATO Security Assistance and Training for Ukraine), che diventerà operativo nei mesi a venire”, ha affermato Rutte in riferimento al nuovo comando annunciato dal precedente segretario generale Jens Stoltenberg al vertice di Washington dello scorso luglio volto a pianificare, coordinare e organizzare la fornitura di assistenza alla sicurezza dell’Ucraina. Il NSATU sarà composto da circa 700 persone provenienti da nazioni alleate della NATO e partner selezionati. L’iniziativa avrà sede a Wiesbaden, in Germania, con hub logistici chiave nel fianco orientale dell’Alleanza.

Rutte ha poi affermato che l’Alleanza è “senz’altro sulla buona strada per fornire i nostri 40 miliardi di aiuti militari nel 2024”. “Continueremo – ha assicurato – ad essere al fianco dell’Ucraina perché la lotta dell’Ucraina è la lotta di tutti noi”.

Da parte sua, Meloni ha ricordato che l’Italia continua a impegnarsi per costruire le migliori condizioni possibili per una pace giusta in Ucraina. In questa direzione, la premier ha sottolineato che il Paese ha fornito un supporto costante, arrivando al nono pacchetto di aiuti militari. Questi aiuti si sono concentrati soprattutto sui sistemi di difesa antiaerea, cruciali per la protezione della popolazione civile ucraina. Oltre al sostegno militare, Meloni ha fatto notare che l’Italia continua a offrire assistenza umanitaria e a prepararsi per la fase di ricostruzione.

Altro passo importante citato da Meloni sarà la Ukraine Recovery Conference, che si terrà a Roma nel 2025. Questo evento internazionale, su cui il governo e tutto il sistema Italia stanno già lavorando, rappresenta un’occasione significativa per sostenere la ripresa ucraina.

La premier ha poi aggiunto che l’Italia è attiva nell’attuazione dell’accordo sull’utilizzo degli interessi generati dagli asset russi congelati, un obiettivo raggiunto durante la presidenza italiana del G7.

Per quanto riguarda il concetto di sicurezza della NATO a 360 gradi, sia Meloni che Rutte hanno sottolineato l’importanza per l’Alleanza di far fronte alle minacce da tutte le direzioni, rafforzando anche il fianco Sud. Secondo Rutte la NATO deve “continuare a essere in grado di far fronte alle minacce che vengono da tutte le direzioni”, ed “è per questo – ha aggiunto – che, su iniziativa dell’Italia, abbiamo adottato un piano per un nuovo approccio ai nostri vicini del Sud”.

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