Molesta ragazzine sul bus e si denuda al parco giochi: marocchino inseguito e picchiato dai cittadini
La follia nel cuore della festa patronale
MOSCIANO – Un episodio di violenza e degrado ha sconvolto la serata di lunedì 27 agosto, durante i festeggiamenti in onore di Sant’Alessandro, patrono di Mosciano. Un 24enne di origini marocchine, visibilmente ubriaco e senza fissa dimora, ha iniziato a molestare alcune ragazzine a bordo di un autobus della linea TUA Giulianova–Mosciano, per poi spingersi oltre: una volta sceso, ha proseguito con avances moleste e si è completamente denudato nel parco giochi vicino alla piazza, sotto gli occhi di decine di persone.
La reazione della gente: accerchiato e colpito
Il gesto osceno ha fatto esplodere l’indignazione di circa una quindicina di cittadini presenti, che lo hanno accerchiato e, esasperati dalla scena, hanno reagito con aggressioni fisiche, colpendolo a pugni. La situazione è degenerata in pochi istanti, trasformando quello che doveva essere un momento di festa in un caso di violenza collettiva a cielo aperto.
L’intervento delle forze dell’ordine
Il caos si è concluso solo con l’arrivo dei carabinieri del radiomobile di Giulianova e degli agenti della polizia locale di Mosciano, che hanno riportato l’ordine e sedato la folla. Presente anche un’ambulanza del 118, che ha preso in carico il giovane: l’uomo presentava diversi lividi ed è stato trasferito all’ospedale di Giulianova per gli accertamenti medici. Tuttavia, poco dopo l’ingresso in pronto soccorso, il 24enne è fuggito facendo perdere nuovamente le proprie tracce.
Il profilo del protagonista: senza documenti e dimora
Le prime verifiche dei militari hanno delineato un quadro già complesso: il giovane era stato fermato nei giorni scorsi a Giulianova, privo di documenti. Non risulta ospite in alcun centro di accoglienza ed è classificato come senza fissa dimora.
Sicurezza sotto i riflettori
L’accaduto non ha lasciato indifferente la comunità, che si interroga ora sul livello di sicurezza durante le manifestazioni pubbliche e sulla necessità di prevenire episodi simili. L’episodio, avvenuto nel cuore della festa patronale, resta una ferita aperta per Mosciano e alimenta un dibattito acceso: da un lato, la tutela della cittadinanza e delle vittime delle molestie; dall’altro, la gestione di chi vive ai margini, spesso senza riferimenti né controlli.
Il nodo irrisolto dell’immigrazione irregolare
Episodi come quello di Mosciano mettono a nudo la fragilità del sistema di gestione dell’immigrazione in Italia: un 24enne extracomunitario, già fermato nei giorni scorsi e privo di documenti, continua a circolare liberamente senza che vi sia un percorso chiaro di identificazione, controllo o inclusione. L’assenza di una strategia concreta per i senza fissa dimora stranieri, spesso lasciati sospesi tra burocrazia e invisibilità, trasforma ogni caso isolato in una miccia pronta ad esplodere nella vita quotidiana dei cittadini. Una falla che non è solo amministrativa, ma politica, e che lascia irrisolta la domanda più pungente: quanti altri “fermi” inutili dovranno avvenire prima che lo Stato scelga se accogliere davvero o espellere chi non ha titolo per rimanere?
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