Missione Aspides nel Mar Rosso, via libera da Camera e Senato
Via libera del parlamento alla nuova missione Aspides nel Mar Rosso, sullo sfondo del primo attacco all’Italia sferrato dai ribelli yemeniti Houthi. Alla Camera dei deputati sono state messe ai voti tutte le parti delle mozioni presentate che prevedevano l’ok all’operazione: il voto ha visto 271 sì e 6 no.
IL VOTO AL SENATO
Anche il Senato ha dato il via libera alla risoluzione di maggioranza sulle tre missioni internazionali (Levante, Aspides, Euam Ukraine). Votata per parti separate, le premesse hanno ottenuto 95 sì, 2 astenuti e 58 no, mentre gli impegni 153 sì, 2 astenuti e nessun contrario. La risoluzione M5s è passata con 144 sì, 2 astenuti, 7 no; quella del Pd con 123, sì 3 astenuti e 24 no. Respinta quella di Avs. Respinto anche il punto del testo Dem sul ripristino dei fondi Unrwa per le Ong che operano in Palestina e in Israele.
OK ALLA RISOLUZIONE DEL M5S
Alla Camera è passata inoltre con 274 sì la risoluzione del Movimento Cinquestelle sulle tre nuove missoni che il governo ha chiesto di autorizzare (Levante per la guerra in Medioriente e Euam Ukraine in sostegno a Kiev, oltre a Aspides). Nel documento, votato anche dalla maggioranza, viene sottolineato come l’operazione nel Mar Rosso sia di carattere difensivo e non offensivo. La risoluzione è stata approvata per parti separate visto che si è deciso di votare tutti insieme i dispositivi delle mozioni che autorizzavano le tre mozioni.
TAJANI: “GRATITUDINE PER LA NAVE DUILIO”
“Sabato scorso il cacciatorpediniere Caio Duilio ha abbattuto un drone lanciato dagli Houthi nello Stretto di Bab El Mandeb. A nome del governo e, ne sono certo, di tutta l’Aula, vorrei rinnovare all’equipaggio della nave Duilio e a tutte le forze armate profonda gratitudine per il loro costante e prezioso operato”, ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani nel suo intervento alle Camere prima del voto.
TAJANI: “SERVE UN CESSATE IL FUOCO SOSTENIBILE”
“Sul piano politico-diplomatico, è essenziale raggiungere un cessate il fuoco sostenibile a Gaza; questo anche per attenuare le tensioni regionali. L’Italia chiede una pausa prolungata e duratura delle ostilità – ha sottolineato Tajani -. La strage del pane impone di intensificare gli sforzi per giungere al più presto ad un cessate il fuoco. E abbiamo chiesto ad Israele di accertare con rigore la dinamica dei fatti e le responsabilità.
“TAJANI: “GRAVE LA MINACCIA DEGLI HOUTHI”
“L’attacco al Duilio conferma la gravità della minaccia terroristica degli Houthi e la tempestività delle iniziative che il governo ha deciso di intraprendere”, ha aggiunto Tajani. Poi un passaggio sulla guerra in Medioriente: “Abbiamo appreso con sgomento della strage di giovedì scorso a Gaza. Un massacro di civili inermi che ha complicato, purtroppo, i negoziati in corso per il raggiungimento di una tregua”.
TAJANI: “RISPETTEREMO IL DIRITTO INTERNAZIONALE”
“Le risposte saranno condotte nel pieno rispetto del diritto internazionale, quello consuetudinario e il diritto all’autodifesa in caso di attacco imminente o in corso, su navi proprie o di terzi, così come previsto all’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite. Aspides agirà inoltre in piena conformità con la Convenzione Onu sul diritto del mare”, ha concluso Tajani.
TAJANI: “ASPIDES NON È DIRETTA CONTRO NESSUNO”
“Aspides agirà con compiti di natura difensiva, la missione non potrà cioè intraprendere azioni di tipo preventivo. Sono previste mansioni non esecutive – ha detto ancora Tajani -. Aspides non è diretta contro nessuno, ma a difesa di un principio: la libertà e la sicurezza della navigazione. Solo facendo rispettare questo principio è possibile assicurare sicurezza e benessere alla regione”
TAJANI: “NO A OPERAZIONI SULLA TERRAFERMA”
Tajani è infine tornato su Aspides: “Le attività esecutive potranno essere svolte solo nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden, a sud della latitudine di Mascate. Dovrà in ogni caso trattarsi di risposte necessarie e proporzionate, e comunque sempre in mare o nello spazio aereo. In nessun caso Aspides potrà essere coinvolta in operazioni sulla terraferma”.
“LO SCUDO”
Alla missione europea Atalanta, che da anni sorveglia l’area contro la pirateria somala e che è passata sotto il comando italiano, si aggiungerà a giorni Aspides, lo “scudo” – come indica la parola greca – contro gli attacchi terroristici con mandato strettamente difensivo.
COLPITO IL 25% DEL TRAFFICO INTERNET
Secondo la società di telecomunicazioni di Hong Kong HGC Global Communications, i danni ai cavi sottomarini nel Mar Rosso stanno interrompendo le reti di telecomunicazioni globali e costringendo i fornitori di servizi Internet a reindirizzare circa il 25% del traffico tra Asia, Europa e Medio Oriente.
I RAID NEL MAR ROSSO
Intanto le minacce dei ribelli yemeniti si moltiplicano di ora in ora. A preoccupare sono i continui raid nel Mar Rosso, in quella tratta su cui passano il 12% del commercio globale e il 17% del traffico internet. Una rotta sulla quale da mesi piovono razzi e droni lanciati dallo Yemen con l’obiettivo di colpire le nazioni che sostengono il governo di Israele: Stati Uniti e Gran Bretagna su tutti.
MANDATO DIFENSIVO
Quando Aspides sarà pienamente operativa, il suo mandato – a differenza delle operazioni messe in campo da Stati Uniti e Regno Unito – sarà appunto difensivo, con compiti di sorveglianza e pattugliamento a protezione dei mercantili dei Paesi dell’Unione europea in transito.
IL CAIO DUILIO
La base operativa sarà sul Caio Duilio, il cacciatorpediniere della Marina Militare che nei giorni scorsi ha intercettato e abbattuto un drone Houthi. Al comando ci sarà il contrammiraglio Stefano Costantino, già a bordo del Duilio e pronto a guidare la flotta europea, anche questa schierata nell’areaIL CAIO DUILIO/2
Il cacciatorpediniere della Marina italiana, sotto il comando di Costantino – alla guida di operazioni nazionali e internazionali da ormai vent’anni – è già nell’area da inizio febbraio ed è equipaggiato con tre cannoni, due mitragliere, un sistema missilistico antiaereo capace di coprire distanze fino a 120 chilometri, due lanciarazzi, due lanciasiluri antisommergibile e un elicottero.
GERMANIA, BELGIO E FRANCIA
La sua squadra può già contare sulla fregata tedesca Hessen, salpata l’8 febbraio per il Mar Rosso con un equipaggio di circa 240 uomini, sulla belga Marie-Louise e su una nave francese che Parigi è pronta a mettere a disposizione tra quelle già presenti nelle acque strette fra Asia e Africa.
I RINFORZI
Le forze italiane – presenti nel Mar Rosso anche con la fregata Martinengo – restano poi in attesa di rinforzi anche dagli altri Paesi che partecipano all’operazione gemella Agenor nelle acque del Golfo Arabico: Grecia, Portogallo, Danimarca e Paesi Bassi. Mentre Irlanda e Spagna hanno già fatto sapere che non invieranno né navi né uomini.
IL RUOLO DELL’ITALIA NEL MAR ROSSO
Il ruolo, tattico e strategico, dell’Italia nel Mar Rosso è rafforzato anche dall’incarico di comando che sarà assegnato al nostro Paese per la Combined Task Force 153, all’interno della quale opera la Prosperity Guardian, missione multinazionale rivolta proprio alla sicurezza della navigazione nel Mar Rosso e nel golfo di Ade
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