MINACCE E CASA DEVASTATA PER IL CARABINIERE DEL CASO CUCCHI
(Di Chiara Giannini) – Poco meno di una settimana fa era stato minacciato di morte. Ora Roberto Mandolini, carabiniere coinvolto nella vicenda Cucchi, deve subire una nuova sofferenza. Ieri sera qualcuno è entrato nella sua abitazione e l’ha letteralmente devastata. È stata la moglie, che rientrava a casa insieme ai figli di 11 e 4 anni, ad accorgersi che qualcosa non andava. La donna ha inserito la chiave nella serratura e si è accorta che non girava. Ha chiamato i carabinieri, temendo che i ladri potessero essere ancora in casa. Chi ha forzato la porta ha rubato tutto l’oro di casa Mandolini, ma si sospetta che, in realtà, il furto non sia altro che un depistaggio e che i responsabili, in realtà, cercassero qualche documento legato al caso. Una settimana da incubo per Mandolini, che nei giorni scorsi ha ricevuto, al suo comando, quattro buste con all’interno della carta igienica sporca di escrementi.
Il mittente citato sulle missive era «Stefano Cucchi ». Ma non è finita, perché sotto un post della sorella del giovane morto all’ospedale Pertini, numerose persone hanno scritto frasi di una gravità assoluta. «Ammazziamo Mandolini. Riuniamoci tutti sotto casa di questo bastardo, pezzo di m… lurido infame che non è altro», ha commentato qualcuno. «Occorrerebbe pestare i figli quando meno se lo aspettano» ha scritto qualcun altro, non avendo rispetto neanche per i due bambini, estranei alla vicenda. Ilaria Cucchi aveva scritto «Via la divisa a Mandolini» e aveva scatenato la reazione di numerosi suoi fan. Ma la gogna mediatica, per il maresciallo e i suoi colleghi, era di nuovo a portata di mano.
Ora, questo nuovo fatto, va ad appesantire una situazione già abbastanza pesante, fatta di vergognosi attacchi perpetrati senza che nessuno abbia il coraggio di prendere una posizione decisa e che possa garantire il diritto all’innocenza fino a prova contraria. Sul furto stanno indagando i carabinieri, che ora avranno il compito di proteggere una famiglia da mesi costretta a subire un linciaggio gratuito e immorale. (Il Giornale.it)