MILLE UOMINI, PARÀ E CECCHINI. SENTINELLE IN OGNI CASOLARE. REPARTI SPECIALI A CACCIA DI IGOR
I reparti speciali
Per scovarlo battono la zona rossa palmo a palmo almeno ottocento uomini per turno, il che significa che ruotano in più di mille, tutti di reparti specializzati in operazioni di emergenza. Dai carabinieri del Tuscania a quelli dello squadrone cacciatori Calabria, dal Gruppo intervento speciale alle Squadre operative di supporto. Ma anche agenti delle squadre mobili dell’Unità operativa di pronto intervento della polizia. E poi tiratori scelti, unità cinofile, decine di uomini equipaggiati con visori notturni, perfino negoziatori pronti a intervenire se si verificasse uno degli scenari più temuti: l’eventuale presa di ostaggi. Per avanzare da un luogo all’altro nella caccia all’uomo si controlla ogni casa, cascina, rudere o anfratto del perimetro di ricerca. E finito ogni singolo controllo una sentinella sorveglia il posto e verifica che il ricercato non arrivi dopo il passaggio dei carabinieri. I cani da ricerca in situazioni come queste sono fondamentali. Uno di loro ieri ha segnalato la presenza del fuggiasco lungo un percorso all’interno della zona rossa del Comune di Molinella. Grazie al suo fiuto è stato individuato un giaciglio fra i rovi dove si pensa che l’uomo abbia passato qualche ora a riposare, ma la traccia si è poi perduta arrivando a una strada asfaltata.
Gli avvistamenti
A bordo del Fiorino è stata trovata la bicicletta elettrica con la quale era stato notato fra le campagne del Ferrarese prima dell’omicidio di Budrio. Fra gli oggetti abbandonati anche una maglietta e il giaccone da cacciatore descritto da testimoni che lo hanno visto vagare in zona e dal metronotte rapinato il 29 marzo: quella sera il sedicente Igor si impossessò della pistola con cui ha poi ucciso Davide Fabbri a Budrio. Adesso gira con quell’arma, una calibro 9, e l’altra sfilata alla guardia venatoria ferita, una calibro 12. Ha con sé almeno quaranta colpi e niente fa pensare che potrebbe arrendersi. Quindi, per riassumerla con il pubblico ministero bolognese Marco Forte: «Si apre la strada sparando ed è molto pericoloso». Il procuratore capo Giuseppe Amato chiede di «fare attenzione perché è un momento delicato, bisogna avere prudenza nel muoversi e stare attenti alle persone che si incontrano». Sabato sera, poco dopo l’agguato alle guardie venatorie, due carabinieri l’hanno incrociato in una viuzza di campagna di Molinella. Era sul Fiorino, quando ha visto in lontananza i due uomini in divisa si è fermato ed è sceso. Loro hanno pensato fosse un cacciatore (non era ancora chiaro che si dovesse cercare quel tipo di mezzo) e proprio quand’erano a pochi passi lui, quell’uomo ha preso al volo un borsone ed è scappato via, nel buio. Fra boscaglia, campi, ruderi ed acquitrini: casa sua.
Giusi Fasano, inviata per il Corriere.it