Militari precari, a rischio migliaia di posti di lavoro. Da 190mila a 150mila unità, Vfp 2013/2014 saranno i primi
Con i colleghi on. Salvatore Deidda e on. Wanda Ferro ho interrogato il governo circa la situazione dei 1.000 militari che rischiano di perdere il lavoro per effetto della Legge 244/2012, che ha portato alla ristrutturazione del Ministero della Difesa e delle Forze Armate e che ha inciso sulla riorganizzazione e sull’operatività del settore.
Nello specifico, si tratta di unità che hanno già esercitato per molti anni le loro funzioni, acquisendo preparazione e strumenti per i quali lo Stato ha investito fondi, e che si ritroverebbero senza posto di lavoro». Così il deputato biscegliese di Fratelli d’Italia, Davide Galantino.
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«Malgrado le rassicurazioni del Sottosegretario alla Difesa – aggiunge Galantino – che ha garantito il reintegro del 20% delle unità complessive, abbiamo fatto notare che tale percentuale non è sufficiente a garantire anche quel ricambio generazionale di cui la nostra Nazione ha bisogno. Di fatto si passerebbe da 190mila a 150mila unità di personale militare delle tre Forze armate e naturalmente i volontari in ferma prefissata del 2013 e 2014 saranno i primi ad essere investiti da queste decisioni. Ritengo che il taglio agli sprechi possa avvenire in altre forme, diverse dal mandare a casa militari dopo tanti anni di sacrifici (parliamo di personale altamente qualificato, di età spesso superiore a 30 anni e con famiglia).
Per questo abbiamo chiesto al Governo e in Commissione il superamento della 244/2012 con una proposta di legge a prima firma Deidda, con l’obiettivo di ridurre il più possibile il precariato nel settore e garantire allo stesso tempo la sicurezza dei cittadini nel delicato scenario internazionale.
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