MILITARI E FORZE DI POLIZIA, DOPO CIRIELLI ANCHE GASPARRI PROPONE UN EMENDAMENTO SALVA DIRIGENTI
Ci aveva già provato l’on. Cirielli che, con un emendamento
presentato alla Camera, approvato in Commissione Difesa e stralciato in
Commissione Bilancio, aveva vanamente tentato di salvaguardare il trattamento
economico dei dirigenti.
Visto il fallimento dell’emendamento Cirielli, un altro volto noto, il senatore
Gasparri, tenta la difficile impresa. Ma questa volta non è solo. Si sono
accodati una folta schiera di senatori tutti determinati a sbloccare lo stipendio
di colonnelli e generali del comparto sicurezza e difesa.
Gasparri, tenta la difficile impresa. Ma questa volta non è solo. Si sono
accodati una folta schiera di senatori tutti determinati a sbloccare lo stipendio
di colonnelli e generali del comparto sicurezza e difesa.
In particolare l’emendamento 2224 – bis, presentato da Gasparri,
prevede: “La soppressione del comma in quanto penalizza fortemente il
personale dirigente (e direttivo con trattamento dirigenziale) della
polizia di stato e contraddice gli impegni del Governo in sede di incontro con
le rappresentanza sindacali.”
prevede: “La soppressione del comma in quanto penalizza fortemente il
personale dirigente (e direttivo con trattamento dirigenziale) della
polizia di stato e contraddice gli impegni del Governo in sede di incontro con
le rappresentanza sindacali.”
Gasparri spiega il motivo dell’emendamento nella relazione tecnica “il
trattamento economico del personale dirigente e “omogeneizzato” del comparto
Difesa, Sicurezza e Soccorso è strutturato su un meccanismo di progressione stipendiale
biennale per classi e scatti, volto a valorizzare non solo il grado, ma anche l’anzianità
di servizio. L’attribuzione di tali adeguamenti stipendiali biennali non è
quindi finalizzata al recupero del potere di acquisto, ma a compensare gli
effetti sulla progressione di carriera di una piramide gerarchica estremamente selettiva
e, quindi, a remunerare la professionalità acquisita nell’esercizio delle
responsabilità discendenti dallo specifico “status”. L’emendamento in esame mira
a escludere il personale del Comparto Difesa e Sicurezza dall’ambito
applicativo della norma. Per tale personale, quindi, il 2015 sarà utile ai fini
della maturazione di classi e scatti di stipendio (correlati all’anzianità di
servizio).”
trattamento economico del personale dirigente e “omogeneizzato” del comparto
Difesa, Sicurezza e Soccorso è strutturato su un meccanismo di progressione stipendiale
biennale per classi e scatti, volto a valorizzare non solo il grado, ma anche l’anzianità
di servizio. L’attribuzione di tali adeguamenti stipendiali biennali non è
quindi finalizzata al recupero del potere di acquisto, ma a compensare gli
effetti sulla progressione di carriera di una piramide gerarchica estremamente selettiva
e, quindi, a remunerare la professionalità acquisita nell’esercizio delle
responsabilità discendenti dallo specifico “status”. L’emendamento in esame mira
a escludere il personale del Comparto Difesa e Sicurezza dall’ambito
applicativo della norma. Per tale personale, quindi, il 2015 sarà utile ai fini
della maturazione di classi e scatti di stipendio (correlati all’anzianità di
servizio).”
Tra i vari emendamenti, è appena il caso di ricordare quello dei senatori
Comaroli e Tosato che precisano: “tali disposizioni si applicano nel senso
che per il personale non contrattualizzato in regime di diritto pubblico
appartenente al Comparto Sicurezza e Difesa il blocco della contrattazione e
degli aumenti stipendiali termina il 31 dicembre 2014.”
Comaroli e Tosato che precisano: “tali disposizioni si applicano nel senso
che per il personale non contrattualizzato in regime di diritto pubblico
appartenente al Comparto Sicurezza e Difesa il blocco della contrattazione e
degli aumenti stipendiali termina il 31 dicembre 2014.”
E’ emblematico sottolineare come la senatrice Silvana Comaroli (Lega
Nord) abbia proposto non solo lo sblocco per i dirigenti del Comparto Sicurezza
e Difesa, ma anche un importante “novità”. Infatti la senatrice, riferendosi al
pubblico impiego, propone il seguente emendamento: “in occasione dei rinnovi
dei contratti collettivi nazionali del pubblico impiego successivi all’entrata
in vigore della legge di conversione del
presente decreto-legge, l’orario ordinario di lavoro applicato al settore del
pubblico impiego dovrà essere elevato a 40 ore settimanali,
armonizzandolo a quello del settore privato. L’aumento delle ore
contrattuali di lavoro non comporta un incremento di salario.”
sbloc
Nord) abbia proposto non solo lo sblocco per i dirigenti del Comparto Sicurezza
e Difesa, ma anche un importante “novità”. Infatti la senatrice, riferendosi al
pubblico impiego, propone il seguente emendamento: “in occasione dei rinnovi
dei contratti collettivi nazionali del pubblico impiego successivi all’entrata
in vigore della legge di conversione del
presente decreto-legge, l’orario ordinario di lavoro applicato al settore del
pubblico impiego dovrà essere elevato a 40 ore settimanali,
armonizzandolo a quello del settore privato. L’aumento delle ore
contrattuali di lavoro non comporta un incremento di salario.”
sbloc
La richiesta di sblocco dirigenziale è comunque bipartisan. Infatti a
differenza di Cirielli, lasciato solo nel mare magnum degli emendamenti, questa
volta ad accompagnare Gasparri ci sono, oltre la citata senatrice Comaroli,
anche i senatori Vattuone (PD), Valentini (PD), Gualdani (NCD), Nicola Morra
(Movimento Cinque Stelle).
differenza di Cirielli, lasciato solo nel mare magnum degli emendamenti, questa
volta ad accompagnare Gasparri ci sono, oltre la citata senatrice Comaroli,
anche i senatori Vattuone (PD), Valentini (PD), Gualdani (NCD), Nicola Morra
(Movimento Cinque Stelle).