Militare rifiuta di indossare la mascherina: Cassazione conferma condanna per disobbedienza
(di Avv. Umberto Lanzo)
Respinto il ricorso: sette motivi ritenuti infondati o inammissibili
La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso di una militare condannata per disobbedienza aggravata e continuata per aver rifiutato di indossare la mascherina durante il servizio nel 2021, in pieno periodo pandemico.
I fatti e le condanne precedenti
La ricorrente era stata condannata dal Tribunale Militare di Roma a un mese e dieci giorni di reclusione militare (con pena sospesa e non menzione) per aver rifiutato, il 19 gennaio e il 21 marzo 2021, di indossare la mascherina nonostante gli ordini ricevuti. La Corte Militare d’Appello aveva confermato la sentenza il 22 novembre 2023.
I motivi del ricorso in Cassazione
La difesa ha presentato sette motivi di ricorso, tra cui:
- L’esistenza di una sanzione disciplinare per un fatto analogo del 5 maggio 2021
- Contestazioni sulla legittimità dell’ordine e la sua inerenza al servizio
- La richiesta di riconoscimento dello stato di necessità per motivi di salute
- L’applicabilità della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto
- Dubbi di legittimità costituzionale della norma applicata
Motivi di salute: la posizione della Corte
La Cassazione ha ritenuto infondato il motivo relativo ai presunti problemi di salute. La Corte ha sottolineato che:
- Nessuna contestazione per difficoltà nell’indossare la mascherina fu sollevata al momento dei fatti
- Le produzioni difensive successive (visite mediche e accertamenti di inidoneità) sono state considerate irrilevanti perché non tempestive
- Eventuali difficoltà soggettive dovevano essere prospettate e verificate nell’immediatezza
Legittimità dell’ordine e contesto pandemico
La Corte ha ribadito la legittimità dell’ordine, derivante da disposizioni interne dell’Amministrazione Militare per prevenire il contagio. Ha inoltre sottolineato come la gravità del contesto pandemico avrebbe dovuto imporre un maggior senso di responsabilità.
Esclusione della particolare tenuità del fatto
È stata confermata l’esclusione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, considerando le modalità della condotta e il contesto storico di riferimento.
Nessuna violazione del principio di uguaglianza
La Cassazione ha escluso violazioni del principio di uguaglianza, ricordando il dovere aggiuntivo dei militari di osservare la gerarchia e la disciplina interna.
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