Milano, libico aggredisce poliziotti a calci e pugni. “Che fine hanno fatto i taser? Ce ne sono solo 2”
Ancora un’aggressione ai danni degli uomini in divisa che ogni giorno garantiscono la sicurezza per le strade di Milano. Gli agenti, di 34 e 26 anni, stando a quanto ricostruito dalla questura si sono avvicinati a un uomo libico di 35 anni. L’idea era quella di controllarlo perché il suo atteggiamento sospetto aveva catturato la loro attenzione. È l’1.30 di giovedì a due passi dalla zona ‘calda’ della Stazione, tra via Melchiorre Gioia e viale Lunigiana. La reazione del libico – che in realtà avrebbe numerosi alias – è stata improvvisa e si è scagliato contro i due poliziotti con calci e pugni.
“A nome e per conto della segreteria dell’ O.S. che mi pregio di rappresentare – scrive Alessandro Montunato segretario provinciale Uil Sicurezza – condanno con forza l’aggressione messa in atto questa notte da parte di un cittadino nordafricano ai danni di due operatori della volante del locale commissariato Garibaldi-Venezia.
Uno dei due colleghi ha riportato lesioni gravi, giudicate guaribili 30 gg. e, verosimilmente, dovrà essere sottoposto ad intervento chirurgico ad una mano in quanto interessata da una frattura scomposta. L’ altro collega, fortunatamente, se l’è cavata con lesioni giudicate guaribili in 7gg.
A poche ore dall’ aggressione ai danni di un militare nei pressi della Stazione Centrale, ancora una volta siamo costretti ad assistere ad analoghi episodi, che avvengono sempre nei pressi del medesimo scalo ferroviario.
Dove sono i tanto promessi e sbandierati Taser? Siamo stanchi di sentir parlare di razionalizzazione di personale, di mezzi e quant’altro. La sicurezza va fatta in maniera adeguata e bisogna avere il coraggio di destinarle risorse adeguate.
A nome mio – conclude Montunato – e di tutta la Segreteria Provinciale di Milano della U.l.L Sicurezza va l’augurio dì pronta guarigione ai due colleghi ed il ringraziamento a tutte le forze di polizia costantemente impegnate sul territorio. Contestualmente invitiamo tutti coloro i quali sono nelle posizioni giuste per cambiare questo corso, a destarsi dal loro torpore ed a manifestare ‘concretamente” la loro vicinanza a tutta la Polizia di Stato.
Dure anche le parole del segretario provinciale del Sindacato autonomo di polizia (Sap): “La misura è colma. Siamo stanchi di aspettare i taser bloccati dalla burocrazia lenta. In tutta Milano ce ne sono solo due. Vogliamo avere le telecamere nelle divise, una misura ferma da tempo, e vogliamo avere la dignità di svolgere il servizio sapendo di avere una tutela sopra la testa e non essere mandati allo sbaraglio”.