Maresciallo indagato, tratteneva i soldi delle multe. Il capitano: “La prima vittima è proprio l’Arma”
Un brutto episodio ha coinvolto l’Arma di Carpi, con i carabinieri che si sono visti costretti ad indagare su un loro collega.
Lo riporta oggi la stampa modenese. Un maresciallo è infatti chiamato a rispondere di truffa continuata e falsità materiale, in quanto avrebbe incassato direttamente il denaro dagli automobilisti contravvenzionati, falsificando poi i verbali.
Il militare avrebbe utilizzato questo metodo in più di una occasione, facendosi pagare dai diretti interessati cifre di diverse centinaia di euro, cosa che di norma non deve mai essere fatta, in quanto le sanzioni non vanno certo versate ai Carabinieri, ma agli enti dello Stato preoposti alla riscossione.
Ieri si è svolta l’udienza davanti al Gip, che ha valutato le prove fornite e la posizione del maresciallo, che ora rischia di essere interdetto dal servizio. L’uomo avrebbe però ammesso il proprio errore e restituito le cifre sottratte indebitamente.
Il capitano Alessandro Iacovelli, Comandante della Compagnia di Carpi e quindi diretto superiore del maresciallo ha commentato così l’accaduto: “Deve arrivare forte e chiaro il messaggio che la reputazione dell’Arma non tollera macchie; che la fiducia che i cittadini ripongono in noi non può essere tradita e che a definirci è la professionalità, il sacrificio e il lavoro silenzioso ed incessante che viene espresso sul territorio, tutti i giorni, da migliaia di uomini e donne. Ci sono episodi esecrabili, come quello in questione, per i quali ci si deve scusare non certo come Istituzione, ma perché taluno ha dimenticato la strada della virtù – sottolinea Iacovelli – Voglio sottolineare che la prima vittima di quanto accaduto è l’Arma, il cui prestigio è stato gravemente offeso da comportamenti inaccettabili come questi. Ciascuno di noi è un servitore dello Stato e, in quanto tale, deve atteggiarsi non solo in modo legittimo, ma anche degno ed esemplare, sotto ogni aspetto, senza “se” e senza “ma”. La rapidità e la determinazione con cui abbiamo individuato e perseguito le condotte illecite, ne sono la riprova”.
Redazione Modena Today