MARESCIALLO FERITO DURANTE LA RAPINA: “MILITARE ENCOMIABILE COME TUTTI I CARABINIERI D’ITALIA CHE CONTINUANO A FORNIRE IL LORO PREZIOSO E QUOTIDIANO SERVIZIO”
Sono passate da poco le 10,30; agli occhi della gente comune, una mattina come tante altre, tutto sembra scorrere tranquillamente nella routine quotidiana, ma in via Dei Radicofani, quartiere popolare della zona Fidene, c’è qualcuno che si confonde tra i cittadini, vigila e osserva attentamente, cercando di cogliere ogni movimento sospetto – raccontano i delegati militari Carmine Caforio e Giuseppe La Fortuna:– sono due militari della locale Stazione, un esperto sottufficiale dell’Arma e una giovanissima e intraprendente Carabiniera che lo affianca, i quali, allo scopo di assicurare alla Giustizia un pericoloso rapinatore seriale che da qualche tempo semina terrore tra i commercianti del quartiere, stanno espletando servizio anti rapina in abiti civili.
È giunto il momento – forse è lui – sussurra l’acuto sottufficiale alla collega, indicando un individuo che giunge velocemente a bordo di uno scooter che subito dopo parcheggia nei pressi della Farmacia “Florio” sita sulla stessa via dei Radicofani, obbiettivo particolarmente sensibile poiché più volte preso di mira dalla criminalità. Il malvivente, ignaro della presenza dei militari, con il casco ancora indossato, fa irruzione nella farmacia. Basta uno sguardo tra i due Carabinieri e inizia la sfida, una sfida che supera la paura, forse solo perché, in quei brevi istanti, non si riesce a percepire il pericolo come un ostacolo da evitare ma come una minaccia da sconfiggere ad ogni costo perché qualcuno intende violare un bene che ti è stato affidato e di cui ti senti responsabile: “il territorio, i suoi abitanti e la legalità”.
Il Maresciallo decide di entrare nell’esercizio mentre la Carabiniera va ad ispezionare il motociclo parcheggiato sul ciglio della strada pronto per essere utilizzato nell’eventuale fuga; il forte sospetto diventa subito realtà, la rapina è in corso. Non si può tornare più indietro – nonostante il malvivente impugni una pistola semi automatica cal. 9 X 21, sotto la minaccia della quale chiede freneticamente l’incasso al titolare, il sottufficiale, allo scopo di salvaguardare la vita del farmacista e di alcuni avventori, tra cui una mamma con una bambina in carrozzina, decide di non usare l’arma, scegliendo così l’azione più sicura per l’incolumità di tutti ma nello stesso tempo più rischiosa per lui.
Infatti, allo scopo di disarmare il malvivente ed evitare l’esplosione di colpi d’arma da fuoco, si avvicina allo stesso e, puntandogli la pistola al collo, lo blocca intimandogli di arrendersi. L’azione del Maresciallo, non placa l’istinto criminale del malintenzionato, il quale, opponendosi al fermo, intraprende una colluttazione con il militare riuscendo, così, a divincolarsi dalla presa e far fuoco al suo indirizzo, attingendolo alla tibia e alla coscia destra.
Benché caduto a terra a seguito dei colpi che lo avevano attinto, uno dei quali aveva interessato un’arteria che gli provocava una copiosa perdita di sangue, e considerato che in tale contesto gli avventori erano riusciti a rifugiarsi in un locale adiacente, il Maresciallo, coadiuvato dalla giovane ma ardita collega, accorsa immediatamente in suo ausilio, replicava all’azione di fuoco ferendo il malvivente, poi risultato essere un noto pregiudicato italiano 42enne, ad un braccio e alla gamba, assicurandolo, così, alla Giustizia.
Il sottufficiale che fortunatamente non versa in pericolo di vita ed attualmente si trova ricoverato presso l’ospedale Umberto I; il malvivente è ricoverato presso l’ospedale S. Andrea, mentre un signore anziano è rimasto lievemente ferito ad un piede. Questa è una delle tante risposte che quotidianamente l’Arma fornisce alla gente perbene, afflitta dalla costante paura di essere aggredita e derubata di quello che ha guadagnato con la fatica e il sacrificio.
Questi encomiabili militari della Stazione Fidene – concludono i delegati militari Caforio e La Fortuna – come d’altronde tutti i Carabinieri d’Italia, continuano a fornire il loro prezioso servizio anche 12/14 ore ininterrottamente, per controllare vasti territori e popolazioni raddoppiate, fenomeni non commisurati con le risorse destinate nel settore della sicurezza. Ma queste sono problematiche interne e non possono certo essere trasmesse alla gente, che ha solo il diritto di pretendere assistenza e legalità dalle forze dell’ordine. Con questo spirito, comune e condiviso dalla mentalità insita nel Carabiniere, continueremo ad affrontare ogni difficoltà, nella speranza che qualcuno faccia i necessari interventi per migliorare il nostro Paese.