Maresciallo Fasano morto dopo una partita di calcetto. Il caso finisce in Parlamento
Finisce in Parlamento il caso di Eugenio Fasano, il carabiniere morto in circostanze misteriose dopo una partita di calcetto. A raccontare la storia del maresciallo era stata la testata Roma H24. Nel corso della seduta del 16 giugno scorso, il presidente della Commissione Antimafia, Nicola Morra, ha presentato un’interrogazione a risposta scritta sulla vicenda. Il senatore ha chiesto spiegazioni ai ministri della Giustizia, della Salute e della Difesa. In particolare ha chiesto se siano a conoscenza di una consulenza medico legale che ipotizza possibili responsabilità di altre persone nella morte e della fissazione per il 22 giugno dell’udienza in cui verrà discussa l’archiviazione del caso. “Si chiede di sapere: se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza di quanto esposto; se siano stati disposti e con quali esiti gli opportuni controlli presso gli uffici e le strutture sanitarie coinvolte nell’evento”, il testo dell’interrogazione di Morra.
La famiglia di Eugenio Fasano sta lottando per la verità. “Per il rispetto che ho della divisa devono avere rispetto dei cittadini. Chiedo all’Arma dei carabinieri di fare luce. Mio cognato era una grande persona, vogliamo sapere cos’è accaduto veramente”, ha dichiarato a Fanpage.it Teresa Afiero, la cognata del maresciallo deceduto. “Sono state dette molte bugie, non tornano gli orari, nemmeno quelli di inizio e fine della partita di calcetto”. Ha spiegato l’avvocato della famiglia: “Il pubblico ministero ha svolto solo indagini parziali. Il nostro perito di parte ritiene che la morte sia avvenuta dopo un’aggressione: Fasano aveva un taglio sul labbro, sulla fronte, ma anche il costato dietro è in parte livido, vuol dire che è stato percosso, anche se non sappiamo da chi”. “Mio cognato aveva dodici costole rotte, un polmone perforato, un versamento dello scavo pelvico e un pneumotorace molto esteso. Tre costole in particolare sono sovrapposte, e in modo in cui lo sono fa pensare a calci o colpi da corpo contundente, non a un massaggio cardiaco”, ha aggiunto la signora Teresa.
Fasano è morto a 39 anni il 24 gennaio del 2019 per, questa la prima ricostruzione che viene contestata dalla famiglia, un malore accusato durante la partita di calcetto con gli amici. Per la famiglia Fasano, invece, il carabiniere è morto a seguito di un’aggressione.