MARESCIALLO DELL’AERONAUTICA UCCISE LA MOGLIE A MARTELLATE DAVANTI AI FIGLI, “NON ERO IN ME”
Eraldo Marchetti, ex maresciallo dell’Aeronatica che nel 2014 a Segni, in provincia di Frosinone, uccise la moglie a martellate, ha ricevuto una lieve riduzione di pena nella condanna in appello: dai 27 anni cui fu condannato in primo grado, la Corte d’assise è scesa a 22, con motivazione delle attenuanti generiche prevalenti sull’aggravante dell’uxoricidio.
“Mamma non si muove, correte ad aiutarla”. Fu questo il grido di disperazione lanciato a una zia da uno dei due gemelli di 9 anni della coppia. Erano stati entrambi testimoni dell’ennesima violenta lite in casa tra i loro genitori, poi sfociata in tragedia, causata probabilmente dal fatto che l’uomo era accecato dall’ira per la separazione dalla moglie che non voleva accettare. Secondo la ricostruzione accusatoria, Marchetti afferrò il grosso martello e colpì in testa l’ex moglie fino a sfondarle il cranio. Poi, lasciò il corpo della donna esanime in una pozza di sangue e andò a costituirsi.
La sentenza di primo grado
Il 15 novembre 2016 prima della lettura della sentenza del tribunale di Frosinone, il sottufficiale dell’aeronautica, chiese perdono ai figli con un messaggio che rimase impresso nella mente dei presenti: “Papà non ha voluto offendere la memoria di vostra madre. Quel giorno non ero in me. Il mio gesto è stato sconsiderato e catastrofico. Speriamo che un giorno mi vogliate perdonare”. Ora dovrà oltre 15 anni per poter uscire dal carcere, sempre se dalla Cassazione non giungerà un’ulteriore riduzione della pena.