Maresciallo dei carabinieri ucciso in strada da un uomo incappucciato. C’è una svolta, indagati i genitori della ex
Le indagini vanni avanti, e ci sono novità: primi due indagati. L’omicidio di Silvano Nestola ha scosso il Salento e l’Italia intera. Il carabiniere in quiescenza di Copertino era stato ucciso la sera del 3 maggio scorso, poco prima delle 22, in contrada Tarantino, zona di campagna non lontano da San Pietro in Lama, vicino alla casa della sorella.
L’omicidio di Silvano Nestola a San Pietro in Lama
Nestola, 46 anni, si era fermato lì a cena insieme con il figlio di 10 anni. Dopo cena, mentre stava per raggiungere la sua Toyota Yaris, era rimasto vittima di un agguato mortale. Il figlio era rimasto indietro: si era ritrovato solo davanti al suo killer, in strada, fuori dal cancello.
Le prime indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo, scrive LeccePrima, si erano indirizzate subito verso una famiglia originaria di San Donaci. Nestola, che era separato, conosceva e aveva frequentato una donna che risiede nel comune in provincia di Brindisi. E, dopo il primo sequestro di due fucili da caccia da inviare al Ris di Roma per le analisi (la sera dell’omicidio, l’ex militare è stato colpito tre volte da un’arma calibro 12, da cui sono stati esplosi almeno quattro colpi), proprio i genitori della donna, 70 e 62 anni, sono ora formlmente iscritti nel registro degli indagati per omicidio premeditato in concorso.
A loro sono stati recapitati nelle scorse ore gli avvisi per il conferimento dell’autopsia, che avverrà venerdì e sarà affidata al medico legale Roberto Vaglio, il quale procederà il giorno stesso. L’esame necroscopico sarà utile a fini balistici per ricostruire l’ipotetica scena del delitto. Gli altri due avvisi hanno raggiunto le parti lese in questa vicenda, il fratello e la sorella di Nestola. Nei giorni scorsi i carabinieri avevano convocato in caserma tre componenti di quella famiglia, e si era proceduto al sequestro di due fucili da caccia e alle rituali attività tecniche su telefoni cellulari, ma era proseguita anche la ricerca di altri elementi, attraverso diverse battute nelle campagne della zona. Il killer si era allontanato a piedi, facendo perdere le tracce. Possibile che l’uomo potesse contare su un veicolo nelle vicinanze per la fuga.