Maresciallo dei carabinieri ubriaco provocò un incidente con feriti: i giudici «Sospensione giusta, ha danneggiato l’Arma»
I giudici del Consiglio di Stato hanno deciso che un carabiniere che, fuori servizio, ha provocato un grave incidente stradale con feriti a causa della sua ubriachezza, generando discredito per l’Arma, deve essere punito.
Il maresciallo capo in servizio in Sardegna nel 2009, con un tasso alcolemico di 2,16 (oltre quattro volte sopra il limite), alla guida della sua auto aveva invaso la corsia opposta finendo contro un altro veicolo. Gli occupanti erano finiti in ospedale.
Il maresciallo in questione era stato condannato nei primi due gradi di giudizio ma la Cassazione aveva poi sovvertito il verdetto per prescrizione. La decisione del Consiglio di Stato è stata quella di confermare la validità del provvedimento di sospensione adottato nei confronti del militare.
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I giudici hanno affermato che il comportamento del carabiniere era contrario all’esemplarità della condotta ed ha leso il prestigio dell’Arma, rendendo irrilevante qualsiasi considerazione circa l’irrilevanza penale del fatto.
Per il collegio di Palazzo Spada inoltre «non si riscontra alcun illegittimo trattamento maggiormente severo per i carabinieri rispetto agli altri militari, poiché gli appartenenti all’Arma, oltre a rivestire lo status militare e a svolgere attività di polizia militare, sono anche fisiologicamente e per la gran parte adibiti all’espletamento di attività di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza, cosicché, essendo a più stretto contatto con i cittadini, hanno un più intenso obbligo di rettitudine comportamentale fuori dal servizio». Soprattutto «il militare dell’Arma di ogni grado deve tenere anche nella vita privata condotta seria e decorosa» e «astenersi dagli eccessi nell’uso di bevande alcoliche».
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