Esteri

Macron alza la voce sulla Difesa europea: “Mai così in pericolo dal 1945”

La Francia ha pubblicato una revisione strategica da 100 pagine che ridefinisce la sua postura militare fino al 2030. Il documento, diffuso lunedì dall’ufficio del primo ministro, sottolinea un obiettivo chiaro: rafforzare il ruolo dell’Europa nella NATO – ancora a trazione statunitense – senza rinunciare alla tanto invocata autonomia strategica.

A fronte di un graduale disimpegno di Washington dall’Europa, Parigi punta a diventare la nuova spina dorsale della sicurezza continentale. Il canale privilegiato? Il rinnovato partenariato franco-tedesco, considerato “essenziale per l’integrazione e la capacità di difesa dell’UE”.

Nel piano strategico sono menzionati altri partner chiave come il Regno Unito, Italia, Spagna e, solo in quinta posizione, la Polonia, pur essendo il primo beneficiario dei fondi NATO in Europa.


Bilancio in crisi: aumentano le spese, ma non si sa come pagarle

Il presidente Emmanuel Macron ha annunciato nuovi aumenti di spesa per la difesa:

  • +3,5 miliardi di euro nel 2026

  • +3 miliardi nel 2027

Queste cifre si aggiungono al già ambizioso disegno di legge sulla pianificazione militare (LPM), che proietta un incremento costante fino al 2030. Tuttavia, il presidente ha assicurato che non si ricorrerà a nuovo debito, ma a una “maggiore attività e produzione”. Un’ambizione che, per ora, non ha ancora una copertura chiara.

Il vero problema? Il deficit francese è già al 5,4% del PIL, ben oltre il tetto del 3% imposto dalle regole europee. La Francia potrebbe dover invocare la clausola di salvaguardia nazionale attivata da altri 16 Paesi dell’UE, che consente di sforare fino all’1,5% del PIL per finanziare la difesa.

Martedì, il premier François Bayrou presenterà il bilancio 2026, che includerà i dettagli su come finanziare questi aumenti. Ma secondo i media francesi, l’intero piano rischia una bocciatura parlamentare, mettendo a rischio anche la posizione dello stesso Bayrou in autunno.


Strumenti UE: la Francia guarda al programma SAFE (ma con riserve)

La nuova strategia di difesa sostiene il piano SAFE della Commissione Europea: una dotazione da 150 miliardi di euro per appalti congiunti in ambito militare, approvata a maggio.

Tuttavia, Parigi non ha ancora confermato ufficialmente la sua partecipazione. Entro dicembre, i Paesi membri dovranno presentare progetti congiunti alla Commissione. La Francia potrebbe candidarsi in settori cruciali come:

  • Comunicazioni spaziali

  • Difesa terra-aria

  • Trasporto aereo tattico e strategico

Un’adesione formale di Parigi potrebbe rafforzare l’ambizione di una vera difesa europea integrata.


Allarme sicurezza: “Mai così in pericolo dal 1945”

Il clima si è fatto ancora più teso con le dichiarazioni esplosive del Capo di Stato Maggiore francese, generale Thierry Burkhard:

Putin ha identificato la Francia come il suo principale avversario in Europa.”

Secondo Burkhard, Parigi è oggi il bersaglio preferito delle operazioni di guerra ibrida russe: spionaggio, cyber-attacchi, disinformazione e possibili sabotaggi a infrastrutture strategiche. Il generale cita esplicitamente attività ostili russe:

  • Incroci pericolosi tra jet francesi e russi nel Mar Nero, nel Mediterraneo e perfino nell’Atlantico settentrionale.

  • Manovre satellitari sospette per disturbare le traiettorie spaziali francesi.

  • Sottomarini d’attacco nucleari russi nelle acque strategiche europee.

A tutto ciò si aggiunge il rischio crescente in Africa, dove le forze paramilitari russe sono sempre più presenti nei teatri abbandonati da Parigi, come parte di una strategia di penetrazione globale del Cremlino.


Parola d’ordine: deterrenza

Nel suo discorso per il 14 luglio, Macron è stato netto:

“Dobbiamo difenderci da soli.”
“Raddoppierò le risorse per la difesa.”
“L’Europa non è mai stata così in pericolo dal 1945.”

Un messaggio inequivocabile, rafforzato dal fatto che la Francia è l’unica potenza nucleare dell’Unione Europea, grazie alla sua storica force de frappe, che include sottomarini, missili e caccia armati. Nonostante ciò, la minaccia non è quella di un attacco diretto, ma di una erosione continua attraverso azioni ibride, difficili da intercettare, ma potenzialmente devastanti.


Guida strategica o azzardo politico?

La Francia si propone come leader della difesa europea, ma lo fa con i conti pubblici fuori controllo e senza un’adesione certa agli strumenti comuni dell’UE.
Allo stesso tempo, si espone come nemico numero uno della Russia, in un momento in cui gli Stati Uniti si fanno più incerti.

Parigi marcia verso la leadership europea, ma rischia di farlo da sola e con il fiato corto.


 

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