L’X-GUN di Leonardo, la rivoluzione nel calibro 30mm
Quando si intraprende la strada dell’innovazione, il percorso è sempre irto di ostacoli da superare con pazienza, determinazione e una buona dose di perseveranza. Leonardo lo sa bene, avendo intrapreso nel 2017 l’ambizioso progetto di sviluppare una nuova famiglia di armi dal calibro di 30mm, una sfida tutt’altro che semplice che l’ha vista impegnata per anni tra conferme, imprevisti e fallimenti da metabolizzare.
Il frutto di questo cammino accidentato è l’X-GUN, un sistema d’arma presentato di recente che potrebbe rivelarsi perfetto per affrontare le necessità della guerra moderna, a partire dalla difesa contro le minacce aeree di droni e munizioni circuitanti.
La decisione di avventurarsi in un nuovo calibro è arrivata nel 2017, e già l’anno successivo i tecnici di Leonardo realizzavano un primo prototipo del cannone, sparando la prima raffica a un’impressionante cadenza di 200 colpi al minuto nel 2019. Un ottimo inizio, ma il lavoro degli ingegneri ha visto l’arma testare e stravolgere molte delle soluzioni e impostazioni iniziali, alla costante ricerca di un risultato affidabile, innovativo, compatto, leggero e dotato di un rivoluzionario sistema di alimentazione.
Nonostante l’ufficialità non preveda mai di rivelare retroscena difficili, è emerso che sono stati anni duri per il team di Leonardo, tra componenti spinti al limite, altri riprogettati da zero e fornitori non all’altezza sostituiti senza esitazione, il tutto condito dalle difficoltà della pandemia globale.
La svolta del 2021: la versione “linkless”
Nel 2021 arriva la prima svolta con la realizzazione della versione “linkless”, dotata di un innovativo sistema di alimentazione senza maglie in cui le munizioni sono immagazzinate in contenitori o tamburi interni e direttamente alimentate nel meccanismo di fuoco. L’anno successivo tocca alla variante “linked”, che utilizza invece i classici nastri di munizioni collegati da maglie metalliche o di altro materiale. Un ulteriore passo avanti, con l’80% di parti in comune tra le due versioni per massimizzare l’efficienza e la versatilità del sistema.
Lo sviluppo della GCU
In parallelo, procede lo sviluppo della GCU (Gun Control Unit), il cervello elettronico dell’arma. Nel 2023 arrivano i primi esemplari definitivi dell’X-GUN, contrassegnati come SN001, SN002 e SN003, portando alla tanto attesa qualificazione industriale. La versione finale riduce il peso complessivo di 25 kg rispetto ai prototipi, perfezionandone l’ingombro e le dimensioni dell’alimentatore, per un totale di soli 173 kg: un risultato eccellente per un’arma tanto innovativa e potente.
Le certificazioni NATO del 2024
Ma l’X-GUN non si ferma qui. Nel 2024 consegue le prestigiose certificazioni STANAG della NATO, mentre il 2025 vedrà la sua integrazione su una piattaforma terrestre, potenzialmente fornendo all’intero continente europeo il miglior mezzo da combattimento per la fanteria, un sistema d’arma leggero ma versatile e dalle enormi potenzialità.
Addio ai “misfire”
E quali sono queste potenzialità? Innanzitutto, l’X-GUN garantisce la massima sicurezza nell’utilizzo e nello sparo, essendo costantemente in modalità “sicura” fino all’attivazione e scongiurando il rischio di “misfire”, ovvero di mancato innesco di un colpo, grazie al suo tamburo rotante alimentato elettricamente e indipendente dall’energia prodotta dallo sparo.
La rivoluzionaria modalità “sniper”
Ma la vera rivoluzione potrebbe arrivare dalla modalità “sniper”, che permette all’arma di incamerare il colpo e paralizzare tutti i sistemi meccanici per garantire la massima precisione e rapidità di sparo, con la possibilità di colpire bersagli distanti fino a 3 chilometri con un solo, preciso colpo. Un sogno per ogni cecchino, ma anche una soluzione potenzialmente in grado di risparmiare vite umane in un’epoca in cui le trincee sono nuovamente una realtà.
Le munizioni a frammentazione programmata
Inoltre, l’X-GUN è progettata per l’utilizzo di munizioni a frammentazione programmata, una tecnologia fondamentale per la difesa aerea introdotta nei primi anni 2000. Questi proiettili vengono programmati tramite un computer di bordo per determinare il momento esatto di esplosione, permettendo di impostare il timer in base non solo alla distanza dall’obiettivo, ma anche alla singola velocità di percorrenza della canna, garantendo un’estrema precisione nell’innesco finale.
Un prodotto all’avanguardia in soli 8 anni
In appena 8 anni, Leonardo ha realizzato un prodotto all’avanguardia che potrebbe rivelarsi fondamentale nell’attuale conflitto globale, fornendo un sistema di difesa aerea efficace contro droni, munizioni circuitanti e colpi d’artiglieria. Ma il successo dell’X-GUN dipenderà anche dalle scelte politiche e dei vertici della Difesa, chiamati a integrare questo cannone rivoluzionario sul miglior mezzo da combattimento disponibile, sfruttando appieno il potenziale di un’eccellenza tutta italiana.
Mentre i nostri soldati guardano con angoscia l’orologio, attendendo una risposta all’ombra di vetusti e inadeguati veicoli da combattimento concepiti oltre 40 anni fa, l’X-GUN di Leonardo potrebbe rappresentare l’arma decisiva per affrontare le sfide del presente e del futuro. Una piccola grande rivoluzione made in Italy che merita di essere sfruttata appieno, prima che il prezzo in vite umane di questa guerra diventi ancora più insostenibile.
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