Libano: il piano dell’esercito per il disarmo di Hezbollah sarà attuato entro 120 giorni
Il piano militare sul tavolo del governo
Un piano dell’esercito libanese per disarmare il movimento sciita filo-iraniano Hezbollah potrebbe essere messo in atto nel giro di 120 giorni. A rivelarlo è stata una fonte militare all’emittente panaraba di proprietà saudita Al Arabiya. Secondo queste informazioni, il comandante delle Forze armate libanesi (LAF), Rodolphe Heikal, presenterà ufficialmente venerdì la strategia operativa al Consiglio dei ministri.
Slittamenti e tensioni politiche
L’attesa riunione di governo, inizialmente fissata per il 2 settembre, è stata rinviata al 5 settembre. Il vice primo ministro Tarek Mitri ha spiegato ad Al Arabiya che il rinvio è dipeso “esclusivamente da motivi tecnici”. Mitri ha inoltre ricordato che, secondo la tabella di marcia politica, il disarmo degli attori armati non statali, Hezbollah incluso, dovrebbe essere portato a termine entro la fine del 2025. Una tempistica che però suscita scetticismo tra osservatori e analisti, vista la complessità dello scenario.
Dubbi militari e il nodo della cooperazione
Il generale di brigata in pensione Ziad al Hashem, ex vicecapo di Stato maggiore per la pianificazione, ha sottolineato i limiti di una scadenza rigida. Secondo lui, l’esercito non può fissare con precisione una data di completamento dell’inventario degli arsenali di Hezbollah, poiché le operazioni dipendono da variabili delicate: infrastrutture occulte del gruppo, livello di collaborazione, nonché le capacità logistiche e tecniche delle stesse forze armate libanesi.
Arsenali nascosti e pattugliamenti sul campo
Al Hashem ha denunciato una cooperazione incompleta da parte di Hezbollah: pattuglie congiunte dell’esercito e della missione UNIFIL hanno infatti scoperto più volte depositi di armi e infrastrutture militari nascoste riconducibili al gruppo sciita. Questo contrasta con gli impegni politici assunti dal movimento, che formalmente ha accettato la dichiarazione ministeriale che limita l’uso delle armi al solo governo legittimo, e mantiene ministri all’interno dello stesso esecutivo.
Una sfida per l’equilibrio nazionale
Il piano di disarmo segna un passaggio importante non solo sul piano militare, ma anche politico: il ruolo e l’influenza di Hezbollah all’interno delle istituzioni libanesi restano una contraddizione difficilmente risolvibile in tempi rapidi. Se l’obiettivo dichiarato è quello di completare le operazioni entro l’anno, molti analisti avvertono che il countdown dei 120 giorni rischia di essere più una proiezione politica che una reale tabella militare.