L’audio del poliziotto che ha sparato a un 33enne in casa sua scambiandolo per un ladro: “Perché lo hai fatto?”
Oltre due ore di registrazione del sistema di videosorveglianza dell’appartamento di Tommaso Ascenzi in via Antonimina sono state consegnate alla Procura di Roma. I file potranno contribuire a ricostruire quanto accaduto mercoledì sera, 9 agosto, tra le 22 e le 23, quando un agente di polizia ha sparato al 33enne scambiandolo per un ladro. Intanto, migliorano le condizioni del titolare di un bar della zona, il quale si è salvato perché il proiettile che si è conficcato in una coscia ha schivato di pochi centimetri l’arteria femorale.
Il barista scambiato per ladro in casa sua
La sera del 9 agosto alcuni condomini della palazzina di via Antonimina hanno chiamato la polizia segnalando un possibile furto in atto in uno degli appartamenti. In poco tempo sono arrivato sul posto alcuni agenti. “Ho sentito un colpo forte alla porta, ero a letto”, ha raccontato Tommaso Ascenzi ai suoi genitori, “mi sono ritrovato davanti questi signori”.
In questo momento sarebbe avvenuto l’incidente. “Non ho avuto il tempo di parlare, ho fatto due forse tre passi e mi hanno sparato”, ha spiegato il 33enne. A esplodere quel colpo era stato uno degli agenti. Nell’audio pubblicato da Il Messaggero si sente il barista che chiede: “Perché mi hai sparato?”. “Stiamo cercando un ladro”, ha risposto il poliziotto, mentre un collega gli domanda: “Ma che c**** hai fatto?”. Accanto agli uomini in divisa c’era il vicino che li aveva accompagnati alla porta di quell’appartamento dal quale aveva sentito provenire rumori sospetti: “Ma quello è il proprietario”, ha affermato dopo lo sparo.
Le indagini della Procura
Questa conversazione, e altro ancora, è già tra le mani della Procura di Roma che nel frattempo ha indagato per lesioni personali il poliziotto. In polizia dal 2019, l’agente è stato spostato di incarico dalla Questura. Quella sera era intervenuto perché i vicini avevano segnalato rumori sospetti provenire dall’appartamento di Ascenzi, ma non si trattava di un ladro. Era lo stesso 33enne che, adirato per motivi personali, aveva creato trambusto in casa sua.
“Non avessi avuto quello scatto d’ira non sarebbe successo tutto questo, mi sento in colpa”, ha dichiarato il 33enne, che però ribadisce di non aver “aggredito nessuno, mi sono affacciato sul corridoio e quell’agente non ha nemmeno gridato ‘polizia’”. La Procura, intanto, ha disposto una perizia per chiarire la dinamica dei fatti e la Questura ha trasmesso la relazione redatta dai poliziotti quella sera.
Leggi al Costo di un Caffè: Senza Pubblicità e Con Contenuti Premium!