Geopolitica

Laser sul Mar Rosso: Berlino convoca Pechino. Sale la tensione tra Germania e Cina

Un laser nel mirino: Berlino accusa, Pechino neg

Martedì la Germania ha convocato l’ambasciatore cinese presso il ministero degli Esteri, dopo un episodio che rischia di minare ulteriormente i già delicati equilibri geopolitici tra Europa e Cina. Berlino accusa infatti una nave da guerra cinese di aver puntato un laser contro un velivolo tedesco impegnato nella missione ASPIDES dell’Unione Europea nel Mar Rosso.

L’incidente, secondo il ministero della Difesa tedesco, si sarebbe verificato all’inizio di luglio, durante un volo di ricognizione condotto da un MSP (Multi-Sensor Platform), il cosiddetto “occhio volante” delle operazioni europee per la protezione delle rotte marittime internazionali. La risposta cinese? Un netto diniego.


Un atto “inaccettabile” secondo Berlino

«Mettere a rischio il personale tedesco e ostacolare l’operazione è assolutamente inaccettabile», ha tuonato il ministero degli Esteri tedesco sulla piattaforma X. L’episodio non è stato derubricato a un errore tecnico o a un equivoco tattico: la Germania parla chiaramente di un gesto ostile, senza alcuna comunicazione preventiva da parte della nave cinese.

Secondo il ministero della Difesa, l’aereo tedesco ha dovuto interrompere la missione per motivi di sicurezza, atterrando in emergenza a Gibuti, dove si trova una base operativa strategica per le missioni UE.


La replica cinese: “Versione incoerente”

La portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, ha prontamente smentito le accuse. In conferenza stampa ha dichiarato che le informazioni diffuse dalla Germania sono «totalmente incoerenti con i fatti noti alla parte cinese», sottolineando che la Marina cinese nel Golfo di Aden svolge solo missioni di scorta in linea con le proprie responsabilità internazionali.

«Cina e Germania dovrebbero rafforzare la comunicazione per evitare malintesi e valutazioni errate», ha aggiunto Mao, in un invito alla de-escalation apparentemente conciliatorio, ma privo di autocritica sul presunto comportamento provocatorio della nave da guerra.


L’UE osserva con crescente preoccupazione

Questo incidente si inserisce in un contesto di crescenti tensioni tra l’Unione Europea e Pechino, soprattutto in tema di infrastrutture critiche e tecnologie strategiche. Le preoccupazioni di Bruxelles riguardano l’influenza cinese su reti energetiche, telecomunicazioni e trasporti, nonché il coinvolgimento di aziende cinesi in settori sensibili della difesa e della sicurezza europea.

Se da un lato Pechino cerca di presentarsi come “grande potenza responsabile”, dall’altro gli episodi come quello del laser nel Mar Rosso mostrano una realtà ben più ambigua. E ora l’Europa guarda con occhi nuovi il coinvolgimento cinese in scenari operativi dove finora il confronto diretto era raro.


Un precedente che preoccupa: non è la prima volta

Sebbene incidenti simili tra Cina e NATO siano rari, non sono inediti. Nel 2020, la Flotta del Pacifico degli Stati Uniti aveva denunciato che una nave cinese aveva puntato un laser contro un aereo da pattugliamento navale statunitense sopra le acque internazionali a ovest di Guam. Anche in quel caso, la Cina negò tutto, parlando di ricostruzioni distorte.

La novità oggi è che l’obiettivo è stato un membro europeo della NATO. Un cambio di scala che preoccupa, soprattutto alla luce del ruolo crescente dell’UE nel Mar Rosso con la missione ASPIDES, e dell’ambiguità strategica con cui Pechino alterna diplomazia e provocazione.


Un segnale da non ignorare

Il laser puntato sull’MSP tedesco è più di un gesto tecnico o un incidente. È un messaggio politico, forse un test di reazione per sondare la tenuta europea nei mari caldi della geopolitica.

L’UE deve decidere se continuare a esporsi con ingenuità o rafforzare una linea comune verso la Cina, alzando il livello della propria strategia di sicurezza collettiva. Intanto, Berlino ha parlato. E il segnale è chiaro: sotto il sole del Mar Rosso, anche la luce di un laser può diventare geopolitica.

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