L’AMMIRAGLIO DE GIORGI “A RAPPORTO” DAL MINISTRO DELLA DIFESA DOPO L’INTERVISTA A REPUBBLICA
L’ammiraglio Giuseppe De Giorgi è stato convocato dal ministro della Difesa, Mario Mauro, dopo l’intervista che il capo di Stato maggiore della Marina ha rilasciato a Repubblica tv sulla prossima missione della nave Cavour.
“Ci si può anche arrampicare sugli specchi, ma la Cavour è diventata un supermercato nel quale si promuovono indistintamente cioccolatini e sistemi d’arma. Un atto parlamentare di sindacato ispettivo qual è un’interrogazione è il minimo che si possa fare. Siamo spiacenti che l’ammiraglio De Giorgi, consideri malafede ciò che noi più banalmente chiamiamo democrazia”. Cosi i firmatari dell’interrogazione di Sel sulla Cavour (Michele Piras, Donatella Duranti, Franco Bordo, Giulio Marcon, Arturo Scotto) replicano alle parole del capo di Stato Maggiore della Marina a Repubblica Tv. “E ciò che è più grave – proseguono i deputati di Sel – è che un Ammiraglio della nostra Marina Militare possa accusare di malafede dei rappresentanti istituzionali ed al contempo far finta di ignorare che molti dei Paesi interessati da questo business non sono neppure lontanamente qualificabili come democratici. Ci aspettiamo – conclude Sel – che il Ministero richiami l’Ammiraglio ai suoi compiti ed al rispetto delle Istituzioni di questo Paese”.
“Ci si può anche arrampicare sugli specchi, ma la Cavour è diventata un supermercato nel quale si promuovono indistintamente cioccolatini e sistemi d’arma. Un atto parlamentare di sindacato ispettivo qual è un’interrogazione è il minimo che si possa fare. Siamo spiacenti che l’ammiraglio De Giorgi, consideri malafede ciò che noi più banalmente chiamiamo democrazia”. Cosi i firmatari dell’interrogazione di Sel sulla Cavour (Michele Piras, Donatella Duranti, Franco Bordo, Giulio Marcon, Arturo Scotto) replicano alle parole del capo di Stato Maggiore della Marina a Repubblica Tv. “E ciò che è più grave – proseguono i deputati di Sel – è che un Ammiraglio della nostra Marina Militare possa accusare di malafede dei rappresentanti istituzionali ed al contempo far finta di ignorare che molti dei Paesi interessati da questo business non sono neppure lontanamente qualificabili come democratici. Ci aspettiamo – conclude Sel – che il Ministero richiami l’Ammiraglio ai suoi compiti ed al rispetto delle Istituzioni di questo Paese”.
In una nota la Marina fa sapere che “l’ammiraglio ha precisato al ministro di non essersi mai riferito ai poteri ed alle attività di sindacato ispettivo dei parlamentari, ne di averne mai avuto la benché minima intenzione“.
Il capo di stato maggiore ha inoltre “anticipato che la prossima audizione che avrà l’onore di sostenere, il 14 novembre davanti alle commissioni Difesa delle due Camere, sarà per lui occasione di ribadire ulteriormente il suo totale rispetto per le prerogative del Parlamento”.
Il capo di stato maggiore ha inoltre “anticipato che la prossima audizione che avrà l’onore di sostenere, il 14 novembre davanti alle commissioni Difesa delle due Camere, sarà per lui occasione di ribadire ulteriormente il suo totale rispetto per le prerogative del Parlamento”.