Ladro preso a calci durante un arresto. Il pm chiede condanna a 15 anni per il poliziotto
Un presunto caso di malapolizia approda nelle aule del palazzo di giustizia di Firenze. E’ quanto scrive Massimo Mugnaini per Firenze Today. Protagonisti due sovrintendenti del commissariato di Empoli, tuttora operativi. L’episodio risale al 2013, durante un fermo a carico di un ladro “beccato” a rubare su un cantiere edile. Nell’occasione, un poliziotto avrebbe prima atterrato e poi preso a calci il fermato, un cittadino romeno di mezza età, fino a spappolargli la milza. Poi, insieme al collega, lo stesso poliziotto avrebbe falsificato il verbale dell’intervento.
I due sovrintendenti sono finiti a giudizio davanti al collegio presieduto dal giudice Lisa Gatto con le accuse di lesioni gravissime (un poliziotto) e falso ideologico in atto pubblico (entrambi). Per il primo, il pm Giacomo Pestelli ha chiesto una condanna pesante: 15 anni di reclusione. Per l’altro ha chiesto 6 anni. Nessuno dei due, in fase di indagine, è stato sottoposto a misure cautelari.
A segnalare l’episodio e far partire le indagini della procura, la dottoressa del pronto soccorso dell’ospedale San Giuseppe di Empoli che stilo’ il referto del ferito, accompagnato in ospedale dagli stessi poliziotti. A lei il fermato, cui è stata in seguito asportata la milza, disse “mi ha battuto la polizia”, facendo il gesto di battere un pugno sul palmo della mano.
Nel verbale, invece, i poliziotti sostenevano che il ladro sarebbe caduto su del materiale edile acuminato mentre lo bloccavano. Alcune ferite ed ecchimosi presenti sul lato sinistro del corpo del cittadino romeno (e l’assenza di altre che ci sarebbero dovute essere, stando alla dinamica rappresentata dai poliziotti) smentirebbero tuttavia la versione ufficiale.
“Quando un criminale è nelle mani dello Stato, lo Stato deve sempre e comunque tutelarlo – ha detto il pm – qui invece c’è stata solo violenza gratuita”. Il processo prosegue il 27 novembre, quando discuteranno le difese degli imputati.