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LA SORELLA DEL KILLER: LUI AVEVA UN COLTELLO, LA POLIZIA LE PISTOLE, PERCHE’ UCCIDERLO?

E’ stata posta sotto sequestro la villetta dell’Eur a Roma, dove
ieri mattina una colf ucraina 38enne, Oksana Martseniuk, è stata uccisa e
decapitata.

Saranno effettuati anche gli esami balistici per accertare la
traiettoria dei proiettili e chiarire con certezza gli istanti in cui il
killer, Federico Leonelli, è stato ferito a morte dagli agenti di polizia accorsi
sul luogo, chiamati da alcuni vicini di casa. A quanto ricostruito finora dagli
investigatori, l’uomo sarebbe sbucato all’improvviso brandendo il grosso
coltello, una sorta di mannaia, insanguinato verso vigili del fuoco e
poliziotti. 
Drammatiche le parole di uno dei vigili del fuoco, chiamato dai
poliziotti per aprire la porta chiusa dall’interno: “Gli agenti hanno
trattato a lungo con quell’uomo per farlo calmare, ma lui gli si è scagliato
contro con una violenza inaudita”.
La sorella di Leonelli: “Gli hanno sparato, questo è grave. Lui aveva un coltello, la
polizia le pistole. Lo hanno colpito al cuore: perchè hanno mirato lì? Mi diano
una risposta” dice al telefono Laura Leonelli. “Federico? Non
prendeva tranquillanti, era uno splendido zio per i miei figli di 3 e 6
anni”.

La questura di Roma
ha fatto sapere che le indagini della Squadra Mobile “proseguiranno per
acquisire ulteriori elementi necessari per chiarire ogni aspetto di
quanto avvenuto nella mattinata di ieri nell’abitazione di via Birmania,
all’Eur, che hanno portato all’omicidio della 38enne ucraina a colpi di coltello
da parte di Federico Leonelli e il conseguente intervento degli agenti,
costretti ad esplodere colpi d’arma da fuoco nei confronti del 35enne per
difendersi dai fendenti a loro indirizzati”. 

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