La ministra Trenta: “La Lega ha tradito una volta. Non dobbiamo più fidarci”
In attesa del martedì più caldo (e non certo per le temperature agostane) della storia politica italiana recente, aumentano le distanze tra Movimento 5 stelle e Lega. E nonostante sia complesso prevedere quali siano i possibili scenari, un dato sembra emergere. La “mezza retromarcia” di Salvini non ha fatto breccia nel cuore del M5s.“
È arrivata da pochi minuti la notizia dello sbarco, nel porto di Lampedusa, dei 27 minori presenti sulla nave Open Arms dopo sedici giorni in mare. «Finalmente», dice la ministra della Difesa, Elisabetta Trenta. E sarebbe difficile sintetizzare meglio l’attuale distanza da Matteo Salvini e dalla «politica dei porti chiusi e dei muri che non funziona, serve semmai più Europa», dice infatti Trenta, ma anche da chi crede che si possa tenere in piedi questo governo, perché «chi ha tradito una volta lo farà ancora. E a questo punto, la porta della Lega io non la riaprirei». È quanto sottolinea la Trenta in un intervista a La Stampa.
Ecco alcune domande rivolte al Ministro della Difesa in un intervista de La Stampa:
Lei si è anche rifiutata di firmare il divieto di ingresso nelle acque italiane che voleva Salvini. Solo una questione di «umanità»?
«Ho deciso di non controfirmare il decreto anche perché l’ho considerato un atto elusivo della decisione di un giudice, senza che fossero intervenute delle novità sostanziali. Ho ritenuto più forti le ragioni della sospensiva del Tar».
Ma è d’accordo con i contenuti del decreto sicurezza bis?
«Condivido l’idea che le migrazioni vadano gestite e controllate. E l’ho firmato, anche se credo non sia sufficiente. La fermezza sui confini, la politica dei porti chiusi e dei muri, non funziona di fronte a un fenomeno come quello migratorio. Serve un maggiore coinvolgimento dell’Europa e un intervento massiccio per stabilizzare economicamente e politicamente alcune regioni dell’Africa».