LA MADRE GRAVE, IL PADRE IN CELLA. E AI LORO FIGLI PENSANO I CARABINIERI
(di Stefano Cassinelli) – L’inizio della storia è brutto ma il finale apre il cuore. Ieri mattina un litigio tra marito e moglie a Dervio, in provincia di Lecco, ha rischiato di finire in tragedia. Infatti lui, 35 anni originario dello Sri Lanka, ha raggiunto l’abitazione della moglie, anche lei straniera di 30 anni, dove vivono anche i figli, portandosi un martello. La discussione è rapidamente degenerata e l’uomo ha colpito in testa con l’attrezzo da lavoro la donna che subito è caduta a terra. A quel punto lui ha chiamato il 112 chiedendo l’intervento dell’ambulanza. Sono arrivati anche i carabinieri di Colico.
La donna è stata trasportata all’ospedale di Lecco in codice giallo, ma gli accertamenti hanno evidenziato alcuni problemi al cranio per cui è stata ricoverata in prognosi riservata. Nel frattempo l’uomoè stato portato in caserma, in attesa della decisione del magistrato, e anche i due bambini sono stati affidati ai militari. Nella caserma di Colico, comandata dal maresciallo capo Giuseppe Cacicia, lo spirito di Natale ha avuto il sopravvento e i carabinieri non si sono sentiti in animo di lasciare la bambina di due anni e il bambino di quattro nella sala d’attesa, mentre eseguivano le procedure burocratiche.
Così, mentre i militari di turno svolgevano il loro lavoro, altri due carabinieri che erano fuori servizio sono tornati in caserma per cercare di dare un po’ di serenità ai bambini, che chiaramente erano traumatizzati per tutto quello che stava accadendo. I carabinieri si sono messi ai fornelli della mensa, hanno improvvisato un pranzo di Santo Stefano, hanno portato dei giocattoli dei figli dei militari e li hanno dati ai bambini ospiti della caserma. Poi è stato fatto il pranzo e aperto un panettone con gli uomini in divisa che giocavano con i due sfortunati piccoli.
L’uomo è stato arrestato per lesioni aggravate. Ma i militari hanno voluto proteggere e rendere il meno traumatico possibile tutto questo ai bambini e sono anche riusciti a trovare una famiglia di amici, che hanno preso con loro i piccoli, invece di affidarli a un istituto in attesa che la madre esca dall’ospedale o finché il papà non uscirà dal carcere dopo il processo, fissato per lunedì. Insomma Babbo Natale per questi bambini non è arrivato vestito di rosso ma con la divisa, per evitare che un giorno di festa potesse diventare ancora più brutto di quello che già era stato.