Editoriale

LA LEGGE PER LA PROMOZIONE AL GRADO SUPERIORE NON CONVINCE. MOTIVI PER CUI DOVREBBE ESSERE RIVISTA!

La proposta di legge di iniziativa parlamentare in itinere , già approvata dalla 4^ Commissione (Difesa) del Senato , trasmessa alla Camera per il prosieguo dell’esame (A. C. 4022 ), ha il fine di colmare la  lacuna che si è venuta a creare a seguito della Legge di stabilità 2015, che ha abrogato le disposizioni vigenti circa l’avanzamento  di grado degli Ufficiali e Sottufficiali congedati al termine della carriera militare. E’ doveroso precisare che detta promozione era, annualmente, a titolo oneroso per le casse dello Stato  solo per un numero esiguo, anzi insignificante, di aventi diritto mentre,  per la massa, la quasi totalità, era a titolo assolutamente gratuito, semplicemente rivestiva un valore onorifico e morale.

La  proposta di legge si prefigge di fare iniziare la procedura per la richiesta di avanzamento, con la formale domanda degli interessati, all’atto del congedo assoluto, di norma a far data dal compimento del 65°anno di età. Da ciò consegue che gli aventi causa, che hanno fortunatamente fruito di congedo entro il 2014 , sono stati promossi , senza alcun vincolo, il giorno precedente/successivo a quello di ultimo servizio mentre, tutti gli altri,”gli sfortunati” congedati dal 2015 in avanti, dovranno attendere, nel migliore dei casi,  dal 2020 a seguire .

Tutto ciò è foriero di gravi perplessità. Una palese discriminazione proiettata nel futuro!

Ancora, la menzionata proposta fissa precisi requisiti che il destinatario deve avere acquisito nel tempo per poter beneficiare della promozione per “ Merito di lungo servizio “.

A questo riguardo, occorre segnalare un altro aspetto, veramente significativo, che i Parlamentari proponenti hanno fin qui tralasciato. Intendo riferirmi a coloro, Ufficiali e Sottufficiali, che hanno ricevuto, direttamente dal Capo dello Stato, l’ambito riconoscimento della Medaglia Mauriziana al merito di dieci lustri di carriera militare. Il requisito essenziale per detta concessione è, senza ombra di dubbio, il comportamento altamente meritevole durante l’intero servizio prestato. Orbene, nella proposta di legge questa fondamentale situazione di benemerenza, già pubblicamente acclarata al livello più elevato, cioè dal Presidente della Repubblica, non viene minimamente considerata.

Pertanto, anche gli Ufficiali ed i Sottufficiali insigniti di tale prestigioso ed apicale riconoscimento alla carriera dovrebbero, ex novo, essere valutati e dichiarati meritevoli e la promozione di cui trattasi sarebbe poi certificata a cura del Ministro competente, il quale, inutile dirlo, in precedenza aveva proposto per i medesimi, proprio al Presidente della Repubblica, la concessione della menzionata Medaglia. Non è, forse, una contraddizione ?…

In conclusione, alla luce di quanto esposto, sarebbe estremamente auspicabile che il testo di legge di cui trattasi venga opportunamente riscritto e che la promozione al merito di lungo servizio venga sì concessa ma, d’ufficio e con Decreto del Presidente della Repubblica, nonché abbia decorrenza , non a far data dal congedo assoluto, bensì  dal giorno successivo a quello del raggiungimento del limite di età previsto per l’interessato; questo, anche con effetto retroattivo rispetto all’entrata in vigore della norma stessa. L’auspicio più fervido è che le Autorità di Governo intervengano  per risolvere finalmente la questione nel senso richiesto .

Dulcis in fundo , a quanto ammonterebbe il costo per  le esangui casse dello Stato ?… .   Ebbene… , nulla !

 Col. (ris.) G. di F.  Antonio Olivieri                                                                                   

                                      

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