LA CASERMA DEI CARABINIERI NELL’EX COVO DI RIINA: NELLA STANZA DA LETTO DEL BOSS, L’UFFICIO DEL COMANDANTE
Un altro scacco alla mafia: la villa di Toto’ Riina
a Palermo, dove il boss venne catturato, dopo 22 anni diventa caserma dei
carabinieri. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano sta partecipando
alla cerimonia di inaugurazione.
a Palermo, dove il boss venne catturato, dopo 22 anni diventa caserma dei
carabinieri. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano sta partecipando
alla cerimonia di inaugurazione.
L’immobile è stato confiscato e assegnato all’Arma.
Alla cerimonia partecipano, tra gli altri, il comandante generale dei
carabinieri Tullio Del Sette, il direttore dell’agenzia dei beni confiscati
Umberto Postiglione, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e comandanti
regionali e provinciali dell’arma Giuseppe Governale e Giuseppe De Riggi.
Presente anche il procuratore generale di Palermo Roberto Scarpinato. E tanti
studenti di scuole elementari e medie.
Alla cerimonia partecipano, tra gli altri, il comandante generale dei
carabinieri Tullio Del Sette, il direttore dell’agenzia dei beni confiscati
Umberto Postiglione, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e comandanti
regionali e provinciali dell’arma Giuseppe Governale e Giuseppe De Riggi.
Presente anche il procuratore generale di Palermo Roberto Scarpinato. E tanti
studenti di scuole elementari e medie.
La villa, nel rione Uditore, in via Bernini 54, era
abitata da Riina e famiglia ed è stato l’ultimo rifugio del boss fino
all’arresto avvenuto nel 1993. Il boss aveva voluto alberi, prati all’inglese e
una piscina. Ora tutto è riadattato alle esigenze dei militari dell’Arma.
abitata da Riina e famiglia ed è stato l’ultimo rifugio del boss fino
all’arresto avvenuto nel 1993. Il boss aveva voluto alberi, prati all’inglese e
una piscina. Ora tutto è riadattato alle esigenze dei militari dell’Arma.
La caserma sara’ ora intitolata al maresciallo Mario
Trapassi e all’appuntato Salvatore Bartolotta, medaglie d’oro al valore civile,
barbaramente trucidati nell’attentato in cui perse la vita il giudice Rocco
Chinnici nella strage del 29 luglio 1983.
Trapassi e all’appuntato Salvatore Bartolotta, medaglie d’oro al valore civile,
barbaramente trucidati nell’attentato in cui perse la vita il giudice Rocco
Chinnici nella strage del 29 luglio 1983.
“Lo Stato ha vinto e la mafia perde. Ne è prova
il fatto che l’ultimo covo del boss Totò Riina ospita ora una caserma dei
carabinieri”, ha detto il ministro dell’Interno, Angelino Alfano
“Grazie all’Arma per avere destinato questa casa – ha aggiunto – alla
sicurezza della città e della nostra terra e per averla dedicata ai due sottufficiali
morti durante la strage in cui perse la vita il giudice Rocco Chinnici”.
il fatto che l’ultimo covo del boss Totò Riina ospita ora una caserma dei
carabinieri”, ha detto il ministro dell’Interno, Angelino Alfano
“Grazie all’Arma per avere destinato questa casa – ha aggiunto – alla
sicurezza della città e della nostra terra e per averla dedicata ai due sottufficiali
morti durante la strage in cui perse la vita il giudice Rocco Chinnici”.
Esprimo gratitudine all’Arma dei carabinieri per
l’impegno quotidiano profuso contro cosa nostra e per il colpo durissimo
inferto il 15 gennaio 1993 con l’arresto da parte del boss Riina, evento che ha
cambiato i connotati della nostra realtà”, ha detto il sindaco di Palermo,
Leoluca Orlando. Il sindaco ha poi ricordato la ricorrenza, oggi,
dell’uccisione di Aldo Moro e di Giuseppe Impastato. ANSA
l’impegno quotidiano profuso contro cosa nostra e per il colpo durissimo
inferto il 15 gennaio 1993 con l’arresto da parte del boss Riina, evento che ha
cambiato i connotati della nostra realtà”, ha detto il sindaco di Palermo,
Leoluca Orlando. Il sindaco ha poi ricordato la ricorrenza, oggi,
dell’uccisione di Aldo Moro e di Giuseppe Impastato. ANSA