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“La caccia all’uomo è iniziata. Portate via quel ragazzo o ci penso io”: il padre del 17enne accoltellato avvisa magistrato, prefetto e questore


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🔴 "La caccia all’uomo è iniziata!" – Il padre del 17enne accoltellato a Ravenna si riprende mentre pattuglia la città e avvisa le autorità: “Se non lo fermate voi, lo farò io”. Che ne pensi? Troppa rabbia o totale assenza di giustizia? 👇 #Ravenna #Cronaca #Accoltellamento #Giustizia #CacciaAllUomo #Sicurezza #FattiReali #MinoriViolenti #TikTokNews #ItaliaOggi

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Accoltellamento in piazza Duomo: la scintilla è un apprezzamento alla sorella

Si è trasformata in violenza pura la lite scoppiata martedì sera nel cuore di Ravenna, in piazza Duomo, dove un 17enne ravennate è stato accoltellato alla schiena da un coetaneo tunisino. Alla base dello scontro, secondo le prime ricostruzioni delle forze dell’ordine, ci sarebbe stato un apprezzamento rivolto alla sorella minore della vittima, che ha scatenato la reazione del ragazzo poi ferito.

Il giovane è stato soccorso dal 118 e dimesso con una prognosi inferiore ai 20 giorni. L’aggressore, invece, è stato fermato poco dopo nei pressi di Porta Adriana con 11 grammi di hashish addosso. Il ragazzo, già con precedenti, è stato denunciato e affidato di nuovo alla comunità educativa presso la quale si trovava, su disposizione della Procura dei Minorenni di Bologna.

“La caccia all’uomo è iniziata”: il padre si filma in auto e lancia l’allarme

La vicenda ha preso una piega ancora più inquietante quando il padre del ragazzo ferito, un ingegnere ravennate, ha pubblicato sui social un video girato mentre pattuglia le strade della città, da via di Roma ai viali della stazione, passando per i Giardini Speyer.

La caccia all’uomo l’ho iniziata – dice nel video – Togliete questo soggetto da Ravenna. Come genitore ho il dovere di garantire la sicurezza di mio figlio. Siccome questo sistema di sicurezza fa schifo, mi arrangio da solo.”

Il padre si rivolge direttamente ai vertici istituzionali locali, lanciando un messaggio chiaro e preoccupante:

Magistrato, Prefetto, Questore: fate qualcosa. Altrimenti, me ne assumo io la responsabilità.


Un’accusa diretta allo Stato: “Era già libero dopo un altro accoltellamento”

Nel video, l’uomo afferma che l’aggressore avrebbe già colpito un altro ragazzo la sera precedente. Una circostanza non confermata ufficialmente, ma che aggiunge ulteriore benzina sul fuoco della protesta:

Era già libero di girare dopo un’aggressione. Il giorno dopo ha colpito mio figlio. Cos’altro deve succedere prima che qualcuno lo fermi davvero?

La denuncia è rivolta all’intero sistema giudiziario minorile: un’accusa feroce, che evidenzia una frattura profonda tra cittadini e istituzioni.


Ronde fai-da-te: il padre si sostituisce allo Stato

Il padre della vittima ha annunciato che continuerà a monitorare personalmente la città, entrando e uscendo dai luoghi che il presunto aggressore frequentava:

Girerò ogni giorno. Non posso permettere che certe persone restino libere dopo ciò che hanno fatto.

Un messaggio che suona come un ultimatum alla magistratura e alle forze dell’ordine, ma che solleva anche serie preoccupazioni sul rischio di giustizia fai-da-te.

Il nodo sicurezza: Ravenna chiede risposte

La vicenda ha aperto un caso politico e sociale: fino a che punto i cittadini devono accettare di convivere con persone ritenute pericolose? E soprattutto, lo Stato è in grado di garantire protezione alle famiglie?

Non voglio farmi giustizia da solo, ma se lo Stato non agisce, mi prendo io le conseguenze“, ha dichiarato ancora l’uomo.

Il caso chiama in causa il Prefetto di Ravenna, il Questore e la Procura per i Minorenni di Bologna, e apre una seria riflessione sulla gestione dei minori autori di reati violenti.


Una città ferita e un padre esasperato

L’accoltellamento in piazza Duomo non è solo un fatto di cronaca: è diventato il simbolo di un disagio più profondo, che riguarda sicurezza, fiducia nelle istituzioni e gestione del territorio. L’invocazione del padre – così dura, così diretta – è un campanello d’allarme che le autorità non possono più ignorare.

Ravenna è ferita. E chiede protezione, giustizia, sicurezza. Non vendetta. Ma risposte vere.


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