Israele uccide il leader del movimento libanese Hezbollah e porta la regione verso scenari imprevedibili
La morte del leader e co-fondatore di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ucciso in un raid israeliano venerdì 27 settembre dalle Forze armate israeliane, apre scenari imprevedibili per la regione del Medio Oriente. L’attacco ha raso al suolo sei edifici residenziali nel quartiere Dahieh di Beirut, colpendo il bunker sotterraneo in cui si trovava il quartier generale del movimento sciita filo-iraniano.
Nell’operazione, denominata in codice “Nuovo Ordine”, l’aviazione israeliana ha utilizzato oltre 80 tonnellate di bombe, incluse le famigerate bunker-busting, progettate per penetrare bersagli rinforzati o sepolti in profondità nel sottosuolo.
Le vittime e le reazioni immediate
Oltre a Nasrallah, nell’attacco sarebbero rimasti uccisi anche Ali Karki, il comandante del fronte meridionale di Hezbollah, e il generale di brigata Abbas Nilforooshan, vicecapo delle operazioni dei Guardiani della Rivoluzione iraniana. Tra le vittime vi sarebbe anche la figlia del leader di Hezbollah, Zainab.
Il ministero della Salute Pubblica del Libano ha riferito che nell’attacco di venerdì almeno 11 persone sono state uccise e 108 ferite. Il bilancio totale delle vittime dall’inizio delle ostilità tra Hezbollah e Israele, l’8 ottobre 2023, ammonta a 1.640 persone.
La reazione di Hezbollah e dell’Iran
Hezbollah ha risposto all’attacco lanciando diversi razzi Fadi-3 contro la base aerea e l’aeroporto israeliani di Ramat David. L’Iran ha annunciato cinque giorni di lutto nazionale in seguito alla morte di Nasrallah.
La guida suprema dell’Iran, ayatollah Ali Khamenei, ha diffuso un messaggio di cordoglio affermando che il “percorso e la scuola di Sayyed Nasrallah continueranno a vivere e gli attacchi della Resistenza alla struttura esausta dell’entità sionista diventeranno più severi”.
La posizione di Israele e la tensione internazionale
Il capo di Stato maggiore israeliano Herzi Halevi ha affermato che si “attendono giorni difficili”, sottolineando che le Forze armate israeliane sono “al massimo della prontezza” sia in attacco che in difesa.
Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres si è detto “seriamente preoccupato per la drammatica escalation degli eventi a Beirut” e ha esortato le parti a impegnarsi per la piena attuazione della risoluzione 1701 (2006) del Consiglio di sicurezza.
Chi era Hassan Nasrallah
Nato nel 1960, Nasrallah ha guidato Hezbollah per tre decenni, trasformandolo da semplice milizia armata in una formidabile forza militare e politica. Tra i suoi successi più importanti vi sono la guerra che spinse le truppe israeliane fuori dal Libano meridionale nel 2000 e la forte resistenza dimostrata durante la Seconda guerra del Libano nel 2006.
Il futuro di Hezbollah
Al momento, il potenziale successore di Nasrallah è Hashim Safi al-Din, cugino del defunto leader e direttore del consiglio esecutivo del movimento sciita. Safi al-Din è profondamente legato ai Guardiani della rivoluzione iraniana e nel 2020 ha sposato la figlia del comandante Qassem Soleimani.
La morte di Nasrallah rappresenta un punto di svolta per Hezbollah e per gli equilibri regionali, con possibili ripercussioni sulle dinamiche geopolitiche del Medio Oriente nei prossimi mesi e anni.
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