Polizia locale

Inveiscono contro un agente di polizia locale perché sta facendo le multe, gli provocano un infarto

E’ successo a Catania. L’agente è grave.


Tensione e dramma ieri sera a Catania. Mentre alcune pattuglie stavano effettuando controlli di viabilità e regolarità soste in via Gabriele D’Annunzio, il clima, surriscaldatosi, avrebbe provocato l’infarto di un agente di polizia locale. A riferirlo il sindaco Enrico Trantino. “Stavano eseguendo – spiega – quanto chiesto loro, nell’ambito di una crescente attività di contrasto all’anarchia di molti cittadini, che interpretano le regole a proprio piacimento, credendo che la sosta di pochi minuti legittimi doppie file e caos lungo le strade. A un certo momento alcuno di questi utenti hanno sollecitato i componenti delle pattuglie a dare loro spiegazioni.

Chiariamo, nessuna azione aggressiva o minacciosa; ma dovere affrontare il commerciante che se la prende ‘con il sindaco e l’assessore’, perché si sono messi in testa di cambiare le abitudini ai catanesi, o la signora contravvenzionata dire ‘adesso vi metto su Tik Tok’, ormai diventato strumento di vendette private tra chi vive di insulti e attacchi scomposti”. Un clima che “ha provocato un infarto a un nostro agente, che adesso combatte la sua battaglia per rimanere in vita”. La città “non è mia; ma di sicuro non è – incalza il primo cittadino – di chi crede che le norme si interpretano a proprio uso e consumo. Io ho il dovere di garantire a chi desidererebbe vivere in una città normale, di poterlo fare. Prendetevela con me, ma nessuno si permetta di agire, anche solo lamentandosi, con chi ha il solo torto di consentire il rispetto di elementari regole di convivenza civile.

Chi ritiene di avere ragione ha gli strumenti giuridici per opporsi; ma non pensate che il ‘sì è fatto sempre così’ diventi alibi o scusante. Saremo sempre più inflessibili nella convinzione che l’ordine diventi l’ingrediente per vivere tutti meglio; e sono certo che chi si risente per una contravvenzione, spesso – se non sempre – sia chi poi recrimina, perché nella nostra città ognuno fa quello che vuole”. Conclude Trantino: “Prego per il nostro agente. E ringrazio lui e tutti i suoi colleghi che so non arretreranno dinanzi a chi inveisce, perché deve parcheggiare liberamente entro tre metri dal luogo in cui si deve recare”.

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