Intelligence italiana, colpo di scena: il capo dei servizi Belloni si dimette in anticipo dal DIS. Le ombre dietro l’uscita
Un passaggio di consegne destinato a segnare una svolta nell’Intelligence italiana. Elisabetta Belloni, figura di spicco del panorama istituzionale italiano, si appresta a lasciare la direzione del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS) con alcuni mesi di anticipo rispetto alla naturale scadenza del mandato.
L’ANNUNCIO E IL TIMING
La notizia, trapelata negli ambienti romani già a dicembre, è stata confermata durante un incontro riservato con la premier Giorgia Meloni e il sottosegretario Alfredo Mantovano. Il 15 gennaio 2025 segnerà la fine di un’era iniziata nel maggio 2021 sotto il governo Draghi.
LA CARRIERA
Diplomatica di carriera e prima donna a ricoprire ruoli apicali in numerosi incarichi istituzionali, Belloni lascia un’impronta indelebile nella storia dell’Intelligence italiana. Il suo percorso professionale è costellato di primati: prima donna alla guida dell’Unità di Crisi della Farnesina, dove ha gestito delicate emergenze internazionali, e prima Segretaria Generale del Ministero degli Affari Esteri.
IL FUTURO PROFESSIONALE
Nonostante le ipotesi circolate su un possibile incarico di prestigio accanto a Ursula von der Leyen nella Commissione europea, al momento questa pista sembra essere stata smentita. Il suo addio anticipato al DIS giunge in un momento particolarmente delicato per gli equilibri geopolitici internazionali.
I RAPPORTI ISTITUZIONALI
La sua uscita di scena arriva dopo un periodo caratterizzato da un rapporto di stretta collaborazione con la premier Meloni, mentre più complesse sarebbero state le relazioni con il sottosegretario Mantovano nell’ultimo periodo.
OSVALDO NAPOLI,C’È LEGAME FRA DIMISSIONI BELLONI E CONTRATTO MUSK?
“La presidente Meloni sì è spinta molto più in là delle più pessimistiche previsioni. È il caso che riferisca in Parlamento, e chiarisca alla Nazione, le ragioni per cui la tutela della tanto amata sovranità nazionale dovrebbe essere affidata a un privato cittadino americano dalle cui imprese satellitari dovrebbero dipendere alcuni servizi di telecomunicazioni crittografate e, in particolare, quelle relative alle forze armate.
Il contratto da 1,5 miliardi fra lo Stato italiano e la società SpaceX non si capisce da chi è stato deliberato, approvato e autorizzato. Siamo di fronte alla nuova frontiera dell’antieuropeismo, accantonato da Meloni il tempo necessario per spedire Fitto alla Commissione?
Il sistema Iris2, sistema pubblico europeo, e dunque sotto il controllo dei governi, può rendere servizi di qualità non inferiore, così assicurano gli esperti del settore. Come si può credere a Bruxelles che l’Italia vuole una difesa europea dopo un atto simile come il contratto con SpaceX? Mi chiedo se esista un legame fra le dimissioni di Elisabetta Belloni, dalla guida del Dis, e la notizia del contratto da 1,5 miliardi di euro con Elon Musk“. Lo scrive in una nota Osvaldo Napoli, della segreteria nazionale di Azione.
IL TWEET DI ENRICO BORGHI (SENATORE ITALIA VIVA)
Dal profilo “X” di Enrico Borghi
“Primi effetti politici di una cenetta con proiezione in quel della Florida.
Primo: il ministro detajanigli Esteri italiano lasciato all’oscuro di tutto, e messo da parte come un maggiordomo silente.
Secondo: il portavoce di una azienda straniera diventa il punto di riferimento del governo sovranista italiano, che si compiace dello status affibbiatogli senza accorgersi della trasformazione in succursale.
Terzo: come conseguenza, si prenota un assegno da staccare da parte del governo italiano a favore del nuovo leader americano (i leader democristiani andavano negli States a incassare gli assegni, oggi evidentemente si è invertito il flusso…);
Quarto: incidentalmente, filtra la notizia che il capo dei servizi segreti italiani si è dimesso. Tu chiamale, se vuoi, emozioni da resort…”
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