Inferno dietro le sbarre: Bari in fiamme, 70 detenuti scatenati sequestrano un infermiere e picchiano un poliziotto. “Decreto carceri non servirà a nulla”
Nella serata di venerdì 17 agosto, il carcere di Bari è stato teatro di una rivolta che ha fatto temere il peggio. Intorno alle 20, un allarmante comunicato dei sindacati della polizia penitenziaria ha gettato nel panico le autorità. Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria, ha diffuso la notizia di “gravissimi disordini” in corso presso la Casa circondariale di Bari, parlando inizialmente del sequestro di un’infermiera e dell’aggressione violenta a un agente di polizia penitenziaria.
La realtà dietro il caos: dettagli emergono
Nonostante l’iniziale confusione, i fatti si sono gradualmente chiariti. La vittima del sequestro è risultata essere un infermiere, non un’infermiera come erroneamente riportato. La rivolta, scoppiata intorno alle 20, ha coinvolto circa settanta detenuti della seconda sezione dell’istituto, al primo piano, dove sono reclusi i detenuti per reati comuni.
Violenza e distruzione: il bilancio della rivolta
I rivoltosi hanno dato sfogo alla loro rabbia danneggiando suppellettili e appiccando fuoco a lenzuola e coperte. Nel corso del tumulto, oltre al sequestro dell’infermiere, un agente penitenziario è stato violentemente aggredito, riportando ferite al volto che hanno richiesto il trasporto in ospedale.
Le radici del problema: sovraffollamento e carenza di personale
De Fazio della Uilpa ha evidenziato le criticità strutturali che affliggono il carcere di Bari: “A fronte di 252 posti disponibili, sono presenti ben 390 detenuti, gestiti da 220 poliziotti penitenziari quando ne servirebbero almeno 449”. Questa situazione di sovraffollamento e carenza di personale rappresenta un terreno fertile per tensioni e rivolte.
Critiche al governo: il decreto carceri sotto accusa
Il leader sindacale non ha risparmiato critiche al recente decreto carceri e alla sua conversione in legge, definendoli inefficaci. Con tono provocatorio, De Fazio ha lanciato un appello diretto alla premier Giorgia Meloni: “Il Re è nudo, è chiaro a tutti che il decreto carceri non servirà a nulla. La premier sospenda le ferie e convochi una riunione straordinaria del Consiglio dei ministri”.
Riflessioni su un sistema al collasso
L’episodio di Bari mette in luce le profonde criticità del sistema carcerario italiano. Il sovraffollamento, la carenza di personale e l’inadeguatezza delle strutture sono problemi cronici che richiedono soluzioni urgenti e strutturali. La rivolta di venerdì sera potrebbe essere solo la punta dell’iceberg di un malessere più profondo che serpeggia nelle carceri italiane.
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