India-Cina: comandante Unita’ cinese fra le vittime degli scontri al confine
Il comandante dell’Unita’ cinese coinvolta negli scontri tra militari cinesi e indiani verificatisi presso la Valle del Galwan, nella notte del 15-16 giugno, figurerebbe tra le vittime del conflitto a fuoco.
Lo riferiscono fonti della Difesa citate alla stampa indiana, che ipotizza, sulla base dei militari coinvolti negli scontri, un bilancio di circa 40 tra vittime e frite tra le file cinesi. “La valutazione si basa sul numero di soldati cinesi evacuati dalla posizione, e attestano che i cinesi hanno subito un numero significativo di perdite”, recitano fonti militari citate dalla stampa indiana.
Almeno 20 militari indiani sono morti negli scontri con militari cinesi registrati nella notte di ieri, 16 giugno, nella Valle del Galwan, nel Ladakh orientale, lungo la linea effettiva di controllo (Lac), la zona di confine contesa tra i due paesi, dove da settimane ci sono tensioni. Si tratta del primo scontro mortale nell’area di confine da almeno 45 anni. Inizialmente l’Esercito indiano aveva parlato di tre militari uccisi, riferendo di perdite da ambo le parti. Successivamente ha riferito che diversi altri militari sono morti a seguito delle gravi ferite riportate. Da quanto si e’ appreso finora, i soldati si sarebbero colpiti con pietre e bastoni. Il governo indiano ha accusato Pechino di avere infranto l’accordo siglato la scorsa settimana sul rispetto della Lac.
“Un violento scontro si e’ verificato a seguito di un tentativo da parte cinese di cambiare unilateralmente lo status quo”, si legge in una dichiarazione diffusa dal ministero indiano per gli Affari esteri. L’agenzia di stampa indiana “Asian News International” (“Ani”), inoltre, ha riferito, sulla base di “intercettazioni”, di 43 tra morti e feriti nelle truppe cinesi. La Cina non ha confermato perdite, anche se Hu Xijin, direttore del quotidiano “Global Times”, edito dal Partito comunista cinese, ha dichiarato di sapere che “anche la squadra cinese ha subito perdite”. Pechino ha accusato a sua volta Nuova Delhi di avere sconfinato sul lato cinese: il portavoce del ministero degli Esteri, Zhao Lijian, ha accusato l’India di avere oltrepassato il confine due volte lunedi’ “provocando e attaccando le unita’ cinesi e causando gravi scontri tra le forze di frontiera”.