IN 100 CONTRO UN CARABINIERE: GIORGIO E MOUSTAFA, I “COMPAGNI” VILI CHE MENANO IN BRANCO
In centro contro uno, in due, in particolare, contro il carabiniere a terra, secondo la logica più vile del branco. I due sospettati di aver compiuto il pestaggio di Piacenza sono finiti in manette, uno è Moustafa Elshennawi, un operaio della provincia di Pavia che lavora nei magazzini della logistica, l’altro è Giorgio Battagliolia, detto Brescia, giovane di origini bresciane che da anni vive e lavora come cuoco in Val Susa ed è attivo nelle lotte sociali del Torinese e nelle mobilitazioni No Tav, iscritto al centro sociale “Askatasuna”.
I due arrestati per gli scontri di sabato scorso con i carabinieri, a Piacenza, sono stati portati alla casa circondariale di “San Lazzaro” in via delle Novate a Piacenza, ma in rete è già iniziato il tam tam dei compagni per chiederne la liberazione. Moustafa Elshennawi, 23 anni, egiziano di Belgioioso e appartenente al sindacato Si Cobas Lodi-Pavia, avrebbe materialmente picchiato, quando era a terra, insieme ad altre persone, il brigadiere capo Luca Belvedere in forze al quinto Battaglione Carabinieri di Bologna, colpendolo ripetutamente con lo scudo d’ordinanza quando era già a terra. L’egiziano è accusato di rapina (avrebbero fatto sparire il manganello), violenza e minaccia a pubblico ufficiale, violenza privata e lesioni aggravate in concorso. Con le stesse accuse è stato arrestato a Bussoleno (Torino) Giorgio Battagliolia, fermato dalla polizia nel ristorante dove lavora come cuoco. Avrebbe colpito più volte i carabinieri con l’asta di una bandiera.
«Giorgio lo conosciamo bene da anni, generoso nelle lotte sociali, a difendere la famiglie sotto sfratto e sempre presente nelle lotte contro il Tav qui in valle, che non a caso è diventata la sua casa. E’ un nostro compagno ed amico. Come redazione di Notav.info esprimiamo totale solidarietà a Giorgio e Moustafa e ci aggiungiamo a tutti coloro che ne chiedono l’immediata liberazione!», scrivono gli attivisti amici sul loro sito. «Per la Credenza e per chi lo conosce Giorgio è un figlio e un compagno generoso, colpevole di essere antifascista, antirazzista, NO TAV, solidale sempre, vile mai: questa per il potere è la vera, imperdonabile colpa. Ora Giorgio è in carcere, insieme a Moustafa, un altro compagno arrestato a Piacenza. In tanti anni di lotta abbiamo sperimentato sulla nostra pelle e sui luoghi di vita e di lavoro la violenza del capitale e degli uomini che lo proteggono, con le armi e con la legge. Contro i fascismi e i razzismi vecchi e nuovi non servono parole, ma fatti, prima che sia troppo tardi. Vogliamo Giorgio e Moustafa liberi subito», è scritto ancora. Neanche una parola di solidarietà al carabiniere, neanche un accenno di autocritica per la violenza da “branco”, documentata nel video a seguire. Per loro l’agente non deve essere trasformato in un martire…