IL TAGLIO PER 30 GENERALI, ADDIO A 15 MILA EURO ANNUI
Addio
buonuscita da 50 mila euro e addio a una pensione aggiuntiva di 15 mila euro
l’anno. A questo tesoretto dovranno rinunciare a malincuore il prossimo anno 30
generali di divisione e di brigata che fino a oggi avrebbero potuto beneficiare
di questa magnifica promozione il giorno prima di andare in pensione.
buonuscita da 50 mila euro e addio a una pensione aggiuntiva di 15 mila euro
l’anno. A questo tesoretto dovranno rinunciare a malincuore il prossimo anno 30
generali di divisione e di brigata che fino a oggi avrebbero potuto beneficiare
di questa magnifica promozione il giorno prima di andare in pensione.
Tra i 500
milioni di risparmi previsti nel ministero della Difesa dalla legge di
Stabilità, ci sono infatti anche i 975 mila euro che sarebbero finiti ai
generali nel 2015. E si tratta di stime « in via prudenziale», è scritto a
pagina 33 della relazione tecnica della manovra. La fetta più corposa di tagli
riguarda ovviamente gli armamenti, ma il governo Renzi ha abrogato pure le
norme che fino a oggi hanno regalato a pochi fortunati qualcosa in più di un
sorriso alle soglie della meritata pensione. In pratica il provvedimento
(articolo 21 comma 4) cancella la buonuscita e il bonus previdenziale che
attendevano questi militari. A farne le spese è il personale delle Forze armate
e dei corpi di polizia ad ordinamento militare, nonché i dirigenti generali e
dirigenti superiori della Polizia di Stato. In prospettiva, grazie a questa
norma, lo Stato avrà risparmiato due milioni e 175 mila euro nel 2016,
arrivando gradualmente a sfiorare i 4 milioni nel 2020. Non ha conseguenze
economiche, invece, la promozione alla vigilia della pensione per gli ufficiali
in servizio nelle Forze armate, compresa l’Arma dei carabinieri e la Guardia di
finanza, fino al grado di colonnello e equivalenti: questi ufficiali, per
effetto dell’omogeneizzazione dello stipendio, già beneficiano del trattamento
economico del grado superiore.
milioni di risparmi previsti nel ministero della Difesa dalla legge di
Stabilità, ci sono infatti anche i 975 mila euro che sarebbero finiti ai
generali nel 2015. E si tratta di stime « in via prudenziale», è scritto a
pagina 33 della relazione tecnica della manovra. La fetta più corposa di tagli
riguarda ovviamente gli armamenti, ma il governo Renzi ha abrogato pure le
norme che fino a oggi hanno regalato a pochi fortunati qualcosa in più di un
sorriso alle soglie della meritata pensione. In pratica il provvedimento
(articolo 21 comma 4) cancella la buonuscita e il bonus previdenziale che
attendevano questi militari. A farne le spese è il personale delle Forze armate
e dei corpi di polizia ad ordinamento militare, nonché i dirigenti generali e
dirigenti superiori della Polizia di Stato. In prospettiva, grazie a questa
norma, lo Stato avrà risparmiato due milioni e 175 mila euro nel 2016,
arrivando gradualmente a sfiorare i 4 milioni nel 2020. Non ha conseguenze
economiche, invece, la promozione alla vigilia della pensione per gli ufficiali
in servizio nelle Forze armate, compresa l’Arma dei carabinieri e la Guardia di
finanza, fino al grado di colonnello e equivalenti: questi ufficiali, per
effetto dell’omogeneizzazione dello stipendio, già beneficiano del trattamento
economico del grado superiore.
tratto dal Corriere della Sera