Il Sindacato ITAMIL Esercito solleva preoccupazioni sulla salute finanziaria dei militari. Attenti all’ inganno della Propaganda”
In un contesto di crescente dibattito pubblico e politico, il recente annuncio di un incremento del finanziamento al settore militare da parte del governo ha generato un’ampia gamma di reazioni. Tra queste, il Sindacato ITAMIL Esercito si è posizionato in modo critico, sollevando questioni importanti riguardo la veridicità e l’efficacia di tali misure. Di seguito il comunicato del sindacato.
“Il recente annuncio di un incremento del finanziamento al settore militare da parte dei politici al potere ha sollevato più dubbi che entusiasmo.
Noi del Sindacato Itamil Esercito lo consideriamo una pura fantasia propagandistica, invitando i colleghi a non farsi ingannare.
Il Sindacato ITAMIL Esercito da un anno denuncia il mancato rinnovo del contratto, sottolineando l’assenza di risorse adeguate per il personale e l’aumento dell’inflazione. Nonostante abbiamo messo sul conto possibili ritorsioni sul nostro operato ed attacchi da parte di alcuni astri nascenti del sindacato schierati politicamente , il sindacato e i suoi legali e consulenti mediatici sono in allerta, se il caso saremo pronti ad organizzare una massiccia fiaccolata dei diritti a Roma con la collaborazione di moltissime associazioni culturali.
Si nota l’emergere di nuovi astri nascenti della rappresentanza sindacale, la cui attività si svolge principalmente su Facebook con slogan di scarsa qualità.
Questi “dilettanti allo sbaraglio”, l sembrano più interessati a scattare foto con i ministri, diffamare gli avversari che a rappresentare effettivamente il personale.
Il loro comportamento ricorda stranamente quello del COCER del passato “che proprio loro contestano”.
Il Sindacato ITAMIL Esercito, tuttavia, si distingue per la sua azione concreta, basata su dati e cifre precise. Il sindacato non si limita a incontrare i politici per promuovere progetti e programmi, ma si impegna a difendere i salari, i diritti e le pensioni del personale militare, senza cadere nella trappola di diventare strumento di forze politiche per interessi personali o ideologici.
Nel corso degli anni, ITAMIL Esercito ha dialogato con tutte le forze politiche, rispettando la sua neutralità.
Quindi, quando alcuni sostengono che il sindacato ha legami politici, il sindacato ribatte che sono questi accusatori a essere legati non alla politica in generale, ma a un partito specifico”. Il tempo è galantuomo.
Recentemente, il Governo Meloni ha confermato il calo del potere d’acquisto dei salari dei militari italiani.
Nonostante l’annuncio di uno stanziamento di 1,5 miliardi di euro per il rinnovo del contratto di oltre 500.000 persone, questo importo rappresenta in realtà una riduzione, dato l’aumento dell’inflazione dal 2022 al 23 del 12%.
Di fatto, i militari subiranno una riduzione netta di oltre 150 euro al mese.
Il Sindacato ITAMIL Esercito invita il Premier Meloni e il Ministro della Difesa On. Guido Crosetto a riconoscere pubblicamente il valore del nostro Esercito sul campo aldilà della condizione che ha trovato, che non solo garantisce la pace nel mondo, ma supporta le forze di polizia in Italia e risponde prontamente alle emergenze nazionali che ha pagato nel tempo le politiche economiche dei vari governi con la complicità di molti esponenti dell’attuale governo sul modello difesa 244.
In conclusione, mentre la propaganda politica può creare l’illusione di un incremento del finanziamento, la realtà per i nostri colleghi del n è molto diversa. Il Sindacato ITAMIL Esercito continua a lavorare instancabilmente per sottolineare questa sproporzione e per combattere per i diritti e il benessere dei militari italiani.
Il sostegno economico adeguato non è un privilegio, ma un diritto fondamentale per coloro che si dedicano a servire e proteggere il nostro paese.”
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