Il saluto del capo della Polizia
Il Direttore generale della Pubblica sicurezza, che lunedì prossimo si insedierà a Palazzo Valentini come prefetto di Roma, ha voluto salutare tutti i dirigenti e i poliziotti con i quali ha condiviso gli ultimi due anni della sua carriera. Una carriera costellata da importanti successi investigativi nel mondo dell’antiterrorismo, iniziata nel lontano 1987, anno nel quale era entrato a far parte della famiglia della Polizia di Stato.
Proprio alle donne e agli uomini della Polizia di Stato e del Dipartimento della Pubblica sicurezza ha voluto rivolgere il suo ultimo personale saluto. Lo ha fatto video collegandosi con tutti i Questori d’Italia e con i dirigenti delle Specialità e delle Scuole della Polizia e incontrando, a Roma, i direttori centrali, quelli degli Ispettorati di pubblica sicurezza e i dirigenti del Dipartimento che, come da lui sottolineato, ha avuto l’orgoglio di guidare.
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I due momenti sono stati seguiti in streaming anche da centinaia di poliziotti, segno del forte legame che si è instaurato tra la Polizia ed il prefetto Giannini in oltre 30 anni di carriera.
“È un momento non semplice per me da un punto di vista umano – ha sottolineato un emozionato capo della Polizia Giannini – questo per me non rappresenta solo un saluto di commiato come vertice del Dipartimento della Pubblica sicurezza, ma è qualcosa di più grande. È il saluto alla Polizia di Stato dopo moltissimi anni”.
Nei suoi interventi, poi, il prefetto Giannini ha ringraziato tutti coloro che in questi due anni sono stati al suo fianco e in prima linea nel far fronte ad eventi che, come da lui stesso sottolineato “saranno raccontati sui libri di storia”.
Sotto il suo mandato si è dovuto far fronte all’emergenza pandemica, durante la quale, ha ribadito Giannini “la Polizia di Stato e le Forze di polizia ci sono sempre state. La sicurezza è stata sempre garantita, in tutte le città, nonostante in moltissimi avessero contratto il virus, ed è stato fatto con grande umanità e sensibilità”. Proprio ricordando quei difficili mesi, il Capo della Polizia si è commosso nel ripensare alle migliaia di vittime causate dal Covid-19, ai poliziotti morti proprio a causa del virus e a quelli che hanno sacrificato la vita al servizio del Paese.
“In questi anni come Capo della Polizia – ha rimarcato Giannini – ho avuto la conferma che la Polizia di Stato è un pilastro assoluto del Paese e tutti noi abbiamo una grande responsabilità nel rappresentare un’Istituzione affidabile e solida che è una pietra angolare dell’Italia”.
Al suo fianco, in questo ultimo commosso saluto, sono stati sempre presenti il vice capo vicario della Polizia Maria Luisa Pellizzari, il capo della segreteria del Dipartimento della P.S. Sergio Bracco, il capo della segreteria particolare Mauro La Matina e la moglie Laura Tintisona. A loro si sono uniti anche il vice capo preposto all’attività di coordinamento e pianificazione Stefano Gambacurta ed il vice capo – direttore centrale della Polizia criminale Vittorio Rizzi.
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